Sanità - 14 novembre 2025, 14:00

Sanità, la lettera del sindacato degli infermieri: "Servono più assunzioni e un monitoraggio delle condizioni di lavoro"

Il sindacato Nursing Up ha chiesto una svolta alla Regione Piemonte e alle istituzioni torinesi

La Città della Salute e della Scienza di Torino rappresenta da sempre un punto di riferimento per l’eccellenza sanitaria piemontese e nazionale. Tuttavia, negli ultimi anni, il personale che ogni giorno garantisce l’assistenza ai cittadini sta affrontando una situazione sempre più difficile, determinata da una situazione in  cui non riesce più a garantire gli standard assistenziali, la sicurezza e la qualità delle cure. Nonostante le recenti assunzioni — circa 70 infermieri — la realtà quotidiana e il dato esperienziale, dimostrano che tali ingressi rimangono numeri più dichiarati che percepiti nei reparti. Le nuove unità di personale, infatti, non sono state sufficienti a garantire il necessario turn over, né a compensare le assenze per maternità, i pensionamenti le dimissioni e le numerose limitazioni fisiche che interessano una quota significativa di operatori. In molti casi, queste assunzioni sono state utilizzate per far fronte alla riorganizzazione dei servizi in seguito alla cessazione di appalti esternalizzati, senza tradursi in un reale potenziamento della forza lavoro nei reparti assistenziali.

Di fatto, le “nuove assunzioni” tanto decantate restano visibili solo sulla carta, mentre nella pratica i carichi di lavoro continuano a gravare sugli stessi professionisti, già provati da condizioni operative difficili e da una cronica carenza di organico.  A ciò si aggiunge la complessità strutturale della Città della Salute: un’azienda che si estende su un perimetro vasto e articolato, con percorsi interni lunghi e tortuosi che richiedono spostamenti continui tra reparti e padiglioni. Questa conformazione, unita alla carenza di personale, determina un aggravamento delle condizioni di salute degli operatori, spesso sottoposti a ritmi di lavoro insostenibili. In molti reparti si opera sotto i minimi standard di sicurezza assistenziale, con ripercussioni dirette sia sulla qualità delle cure che sul benessere psico-fisico del personale. Le assunzioni finora effettuate, destinate in buona parte a compensare la fine di appalti e servizi esternalizzati, non sono riuscite a colmare il reale fabbisogno organico.

I dati interni parlano chiaro: si registra un elevato numero di dimissioni verso altre aziende sanitarie, segnale inequivocabile di una perdita di attrattività e di motivazione all’interno dell’azienda. La Città della Salute, un tempo modello di riferimento, oggi appare ferma da anni, anche sul piano del riconoscimento economico e contrattuale. Persistono ritardi e carenze nell’applicazione di istituti fondamentali del contratto collettivo, come le indennità legate al disagio, il DEP (Differenziale Economico acquisito) gli incarichi professionali o la corretta regolamentazione dell’orario di lavoro. ( Diversi sono i professionisti che scelgono altre aziende per lavorare in condizioni più adeguate e consone). Tale immobilismo contribuisce a rendere l’ambiente lavorativo sempre meno attrattivo e sostenibile, alimentando un circolo vizioso di uscite, malessere e difficoltà operative.

Chiediamo con forza che la Regione Piemonte, la direzione aziendale e le istituzioni politiche locali si facciano carico con urgenza di questa situazione, avviando un piano straordinario di assunzioni, un intervento di riequilibrio delle dotazioni organiche e un monitoraggio reale delle condizioni di lavoro del personale sanitario, tecnico e amministrativo. Solo investendo nelle persone, nella valorizzazione delle professionalità e in condizioni di lavoro dignitose, sarà possibile restituire alla Città della Salute e della Scienza di Torino il ruolo che merita: quello di polo di eccellenza pubblica, al servizio dei cittadini e della sanità piemontese.

Nursing up Piemonte e VdA 

lettera firmata