Per raccontare la Torino serale di oggi basta fare un giro, verso le nove, tra il Quadrilatero Romano e San Salvario. I tavolini si riempiono, si alternano dialetti diversi, le biciclette sfrecciano tra un locale e l’altro. Il panorama del dopo-lavoro è cambiato rispetto a qualche anno fa e non riguarda soltanto la quantità di bar ed eventi, ma anche ciò che accade una volta rientrati a casa.
La città ha imparato ad accendere le luci ben oltre l’orario d’ufficio. Le escape room sono diventate un appuntamento fisso per gruppi di amici che vogliono mettersi alla prova in scenari sempre più elaborati; i locali con giochi da tavolo mettono a disposizione scaffali interi di titoli, dalle partite lampo a quelle che occupano l’intera serata; i quiz organizzati nei pub attirano appassionati di sport, cinema e storia locale.
Parallelamente, Torino è uno dei centri dove il digitale ha preso piede con maggior rapidità. La presenza di poli tecnologici e del mondo universitario ha spinto sulla diffusione della fibra e dei servizi online. Una volta rientrati a casa, molti torinesi spostano la serata sullo schermo: c’è chi segue una serie, chi partecipa a sessioni di gioco virtuale con amici lontani, chi sperimenta piattaforme di intrattenimento dedicate.
Dentro questo scenario rientrano anche i portali dedicati al casinò, che offrono a un pubblico adulto la possibilità di accedere a diverse proposte direttamente da computer o dispositivo mobile. In molti casi si tratta di un tassello di un puzzle più ampio: una parte della serata trascorre tra le vie del centro, un’altra tra finestre aperte sul monitor.
Le istituzioni e le realtà culturali torinesi hanno reagito puntando su iniziative serali che mettono al centro la città stessa. Le aperture prolungate dei musei, le rassegne cinematografiche all’aperto, le visite guidate notturne e i festival diffusi tra piazze e cortili storici testimoniano il tentativo di offrire un ventaglio ampio di esperienze. Il pubblico, da parte sua, sembra gradire la possibilità di alternare momenti “analogici” e digitali senza percepirli come mondi separati.
Un esempio arriva dai locali che propongono serate ibride: tornei di giochi tradizionali accompagnati da schermi che trasmettono eventi in diretta, spesso seguiti, a casa, da ulteriori attività online. La stessa persona che, a inizio serata, è seduta in via Po con un trancio di pizza in mano, qualche ora dopo può ritrovarsi sul divano, collegata a una piattaforma di streaming o a un portale di gioco.
Torino conferma così la sua vocazione a reinventarsi senza strappi. La città che un tempo veniva descritta come “operaia e silenziosa” oggi mostra un volto più sfaccettato: vicoli illuminati, locali pieni, cultura diffusa e intrattenimento digitale convivono in un mosaico che cambia al ritmo delle stagioni. Il dopo-lavoro non è più un blocco unico, ma una sequenza di scelte piccole e ripetute, in cui ogni torinese costruisce la propria serata mescolando ciò che la città offre in strada con ciò che trova online.
Informazioni fornite in modo indipendente da un nostro partner nell’ambito di un accordo commerciale tra le parti. Contenuti riservati a un pubblico maggiorenne.














