Con un documento inviato all'attenzione del presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano, il Partito Democratico ha ufficializzato l’uscita del consigliere Dario Pera dal gruppo consiliare. La decisione arriva dopo la disposizione della Commissione di Garanzia metropolitana, datata 24 settembre 2025, che ha portato all’esclusione di Pera dall’anagrafe degli iscritti al Pd in seguito ad alcune dichiarazioni ritenute non compatibili con i valori del partito che - secondo i consiglieri stessi - sarebbero state pronunciate nei confronti della collega, Noemi Petracin.
La comunicazione, firmata dai membri del gruppo Pd il 20 ottobre 2025, segna una rottura politica netta e immediata. Per il gruppo dem, la linea è chiara: Pera non può più far parte del partito né, di conseguenza, del gruppo consiliare.
Sul fronte politico interno, resta sul tavolo anche la questione del suo ruolo da coordinatore al Commercio. In base al regolamento, infatti, il consigliere mantiene l’incarico a meno che non venga sfiduciato da almeno 13 firme. E qualora la sfiducia andasse in porto, ne servirebbero altre 13 per eleggere un nuovo coordinatore. Una procedura che, di fatto, rende molto complesso un cambio immediato.
Entrando nel merito della questione: il Pd può portare 7 firme (Pera ovviamente non voterebbe contro se stesso) e facilmente sarebbe sostenuto dalla consigliera Giovanna Garrone di Sinistra Ecologista. I Moderati, teoricamente (c'è in gioco anche l'amicizia), potrebbero portare altre tre firme (Miano, Loi, Palumbo). Resta l'incognita Paolo Verri (Torino Domani) con la consigliera Serena Fiorelli, passata di recente in maggioranza con il gruppo "Felicittà", vero ago della bilancia.
In minoranza, a microfoni spenti, pochi consiglieri - quote rosa comprese - hanno apprezzato come l'uscita del consigliere del Pd sia diventata, nel giro di qualche ora, di dominio pubblico. Scatenando un putiferio sulla Circoscrizione. A meno di clamorosi ribaltamenti di pensiero (e in politica la parola "mai" non esiste) nessuno in opposizione sembrerebbe disposto a mettere sul tavolo la propria firma per sfiduciare Pera come coordinatore.





