Economia e lavoro - 21 novembre 2025, 09:15

Il professor Nuzzolese, a Torino come a Bari: scienza e diritti umani nel nome dell’identità perduta

Dai progetti “Articolo 6 – Diritto al Nome”, “iDENTIficami” e “IDENTIKID” alla tutela dei minori e dei senza nome.

Restituire un nome, ritrovare un volto, riconoscere una storia: dietro ogni progetto del professor Emilio Nuzzolese c’è la convinzione che la scienza possa e debba farsi strumento di umanità. 

Docente di Medicina Legale e Odontologia Forense all’Università di Torino e responsabile del Laboratorio di Ricerca per l’Identificazione Personale e l’Odontologia Forense (LIPOF), Nuzzolese si muove da anni lungo un filo rosso che unisce ricerca scientifica, diritti umani e tutela dell’identità.

IDENTIKID: la prevenzione che salva tempo e vite

La scomparsa di minori è un fenomeno complesso e in costante crescita. Nei soli primi quattro mesi del 2025, il Ministero dell’Interno ha registrato 4.589 casi di scomparsa di minori, un dato già vicino ai 5.596 dell’intero 2024. 

La maggior parte riguarda adolescenti tra i 16 e i 17 anni, e il 57% è costituito da minori stranieri. Ancora più allarmante: circa il 30% dei minori scomparsi non viene mai ritrovato.

In questo scenario, il tempo diventa la variabile decisiva. Da questa consapevolezza nasce IDENTIKID, un progetto di prevenzione che consente a genitori e tutori di raccogliere e conservare in anticipo informazioni essenziali: dati anagrafici, medici, odontoiatrici, impronte digitali, fotografie e segni distintivi. 

Tutte le informazioni restano custodite dalle famiglie, ma possono essere trasmesse alle autorità in caso di emergenza, rendendo più rapide e mirate le ricerche.

Ispirato al modello statunitense del Child ID Program, IDENTIKID è stato protagonista della Notte Europea dei Ricercatori di Torino nel 2023, 2024 e 2025. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche dell’Università di Torino e l’associazione Penelope, attiva da anni nell’assistenza alle famiglie delle persone scomparse.

IDENTIKID è uno strumento pratico e prezioso - spiega il professor Nuzzolese - che permette alle famiglie di essere pronte e di collaborare attivamente con le autorità, aumentando la sicurezza dei bambini e degli adolescenti.”

Il modulo IDENTIKID, con le istruzioni per la compilazione, è scaricabile gratuitamente al link ufficiale: doi.org/10.6084/m9.figshare.25521082

Articolo 6 - Diritto al Nome: restituire dignità ai senza nome

Ogni corpo senza identità rappresenta una storia interrotta e un diritto negato. Il progetto Articolo 6 – Diritto al Nome, ideato dal LIPOF dell’Università di Torino, nasce per restituire identità e dignità ai resti umani non identificati, nel rispetto dei diritti umani fondamentali – art. 6 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e art. 6 del Codice Civile.

Forte di un’esperienza ventennale nell’odontologia forense umanitaria, Nuzzolese coordina un team che offre accertamenti odontoiatrici gratuiti su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con Procure, Questure, Associazioni di Volontariato e Università.

Il progetto mira anche a creare una rete di professionisti multidisciplinari - odontoiatri, antropologi, archeologi, operatori forensi - riuniti nel Comitato Articolo 6, con l’obiettivo di condividere protocolli comuni e innalzare gli standard nell’identificazione umana.

Il professor Emilio Nuzzolese afferma in merito: “Restituire un nome significa restituire dignità. È un dovere etico e un atto di umanità.”

iDENTIficami: quando i diritti umani passano dai denti

Tutta colpa di Emilio Nuzzolese”, scherzava un titolo del 2019, all’indomani del lancio della campagna internazionale iDENTIfyme (“iDENTIficami” in italiano), promossa dall’associazione Forensic Odontology and Human Rights (AFOHR), fondata dallo stesso docente barese. 

La campagna, diffusa in otto lingue, mira a sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza dei dati odontologici nelle procedure di identificazione delle persone scomparse o non riconoscibili visivamente.

Se esiste una raccolta completa di informazioni dentali e odontoiatriche - spiega Nuzzolese - l’identificazione può essere raggiunta in tempi più brevi e con maggiore certezza.”

La AFOHR ha fissato obiettivi ambiziosi: promuovere le migliori pratiche nell’identificazione post-mortem, tutelare i diritti umani dei defunti e rafforzare la cooperazione internazionale attraverso collaborazioni con ONG, forze dell’ordine e organizzazioni umanitarie.

In questo intreccio tra scienza, diritti e umanità, il professor Nuzzolese e la sua rete internazionale riaffermano il principio fondante dell’odontologia forense umanitaria: ogni persona, viva o defunta, ha diritto a un nome e a un’identità.

C.S.