Un fiore per Emilia Maidaska e Vito Scafidi, due giovani vittime torinesi diventate, loro malgrado, simbolo della mancanza di misure di sicurezza in strada e a scuola. I fiori per ricordarli e per augurarsi che tragedie come queste non succedano mai più sono stati posati questo pomeriggio, in occasione della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole e una settimana dopo la Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada, tenuta il 16 novembre.
L'iniziativa in piazza Chiaves
Associazioni come Libera Piemonte, Acmos, To Roller Collective, la Fondazione Benvenuti in Italia - che ha dato vita al Fondo Vito Scafidi - e tanti cittadini si sono ritrovati alle 14 in piazza Chiaves, in Vanchiglietta, nel giardino dedicato al 17enne morto nel 2008 in seguito al crollo di un soffitto nel suo liceo Darwin a Rivoli. Vito è stato ricordato dai presenti. Presente anche la madre che ha chiesto allo Stato e alle istituzioni più sicurezza nelle scuole, maggiori investimenti nell'edilizia scolastica e nella manutenzione degli edifici, per non dover rivivere mai più momenti tragici, ferite che restano per sempre. A seguire, ACMOS ha dato vita con i presenti a un'assemblea-spettacolo "Quale sicurezza per quale futuro?" e al "Gioco dell'Oca sulla Sicurezza".
Due anni senza Emilia
Ma prima tutti i presenti si sono recati in bicicletta nel punto in cui, poco più di due anni fa, il 20 ottobre 2023, moriva Emilia Maidaska, travolta da un'auto sulle strisce pedonali. Anche qui un fiore e un momento di raccoglimento ma anche un modo per chiedere più sicurezza e regolamentazione del traffico, sempre a discapito dei mezzi deboli come pedoni e biciclette: il punto dov'è stata investita Emilia è stato messo in sicurezza soltanto a settembre 2025, troppo tardi per salvare la giovane 16enne.