Cultura e spettacoli - 23 novembre 2025, 11:47

Aleksandr Sokurov: "Tutti possono fare i registi, ma servono più autori. Il Tff fa crescere i giovani"

Il regista russo: "A cambiarmi la vita sono stati la musica e la letteratura, non i film. Il cinema ha bisogno di nuove storie, ma soprattutto di un ricambio generazionale"

Il mito di Anna Magnani ("la migliore per distacco"), l'orgoglio per il premio italiano ("in Russia oggi ci sono molte difficoltà a lavorare") e il sogno che gli ha permesso di firmare un capolavoro assoluto del cinema ("io non sogno mai, ma quella volta..."): tutto questo è Aleksandr Sokurov, pluripremiato (anche con il Leone d'Oro a Venezia) regista russo, al Torino Film Festival per ritirare la Stella della Mole.

"Torino è una città che ama se stessa e questo amore si respira. Qui al Festival c'è un bel clima per chi vuole fare cinema, il Tff può aiutare i giovani a crescere", esordisce Sokurov, accolto da una piccola folla di curiosi davanti agli studi Rai di via Verdi. "Il cinema oggi?", spiega poi, "Tutti vogliono fare i registi e tutti lo possono fare, è un mestiere che si impara. Quello che mancano sono invece gli autori, ne servono di più e più giovani. Questo è il principale problema dell'arte". "Il film che mi ha cambiato la vita? A cambiarmela davvero sono stati la musica e la letteratura, non il cinema...".

Sokurov ha parlato del suo "Arca Russa", un capolavoro assoluto: un unico piano sequenza che ripercorre secoli della storia russa. "Tutto è nato da un sogno. Lo abbiamo realizzato con 8 mesi di pre-produzione, coinvolgendo circa 4.500 persone, di cui duemila comparse".

Infine, un'ultima battuta su Torino: "In questo momento in Russia è difficile lavorare, per questo ricevere un premio qui, in Italia, è per me ancora più importante".