Questa mattina Torino si è svegliata con un sorriso lungo 42 chilometri: quello dei quasi 10.000 runner che hanno invaso le sue strade per la FIAT Torino City Marathon. Un sorriso teso e vibrante sulla linea di partenza, che si è poi trasformato in pura emozione all’arrivo. Perché la maratona di Torino è così: ti prende, ti scuote, ti accende. Una fiumana di persone in corsa, l’aria frizzante dell’alba, e poi il sole a scaldare ogni passo.
Si sono aggiudicati la FIAT Torino City Marathon i keniani Elvis Chebor Tabarach, giunto al traguardo dopo 2:14’54”, e Naomi Kakoko Limamurei, che ha fermato il cronometro a 2:31’01”. I più veloci nella FIAT Torino City Half Marathon sono stati Gianluca Ferrato (Atletica Saluzzo) in 1:05’18” e la francese Solene Binet in 1:16’12”.
«Un’edizione incredibile: la giornata, il record di iscritti, i volti felici di tutti i partecipanti: non ci potrebbe essere sprone migliore per cominciare, già da domani, a lavorare all’edizione 2026. Obiettivi? Centrare i 5.000 iscritti in maratona e portare il tempo massimo, sempre della 42 km, a 6 ore e mezza» ha dichiarato Luca Vergnano del comitato organizzatore a fine giornata.
«È stata una giornata di grande sport – ha commentato l’Assessore allo sport della Città di Torino Domenico Carretta –. L’arrivo nel salotto della città è straordinario. Organizzare una manifestazione di questa portata richiede un altissimo livello di professionalità e il comitato organizzatore ha dimostrato di averne. Hanno tutte le caratteristiche per crescere ancora.»
Maratona – La cronaca
La FIAT Torino City Marathon ha incoronato il keniano Elvis Chebot Tabarath, che ha tagliato per primo il traguardo in 2:14’54’’, dopo una gara condotta con personalità e determinazione. Alle sue spalle, a completare un podio internazionale, il connazionale Peter Wahome Murithi in 2:16’48’’ e l’americano T-Roy Brown, terzo in 2:17’41’’.
Il primo italiano è stato Andrea Belleri (Atl. Falegnameria Guerrini), in 2:28’19’’.
La gara si è decisa attorno al 35° chilometro, quando la lepre Simon Mwangi Waithira, dopo aver scandito il ritmo fino a quel momento, ha lasciato Tabarath da solo nella sua progressione. Da lì il keniano ha fatto selezione, staccando definitivamente anche Murithi e proseguendo nonostante le basse temperature e un imprevisto che avrebbe potuto cambiare tutto.
«Ho sofferto il freddo, ho fatto molta fatica e sono caduto intorno al 35° km, ma sono contento», ha raccontato il vincitore all’arrivo.
Nella gara femminile dominio assoluto della keniana Naomi Kakoko Limamurei, che ha vinto in 2:31’02’’ dopo una prova condotta in solitaria dal primo all’ultimo chilometro.
Alle sue spalle, con distacchi importanti, sono arrivate la connazionale Perez Jerubet, seconda in 2:38’04’’, e Rebecca Jepchirchir Korir, terza in 2:39’36’’.
«Sono contenta, il percorso mi è piaciuto moltissimo. Sì, il freddo mi ha dato fastidio, ma non mi ha fermato», ha dichiarato, sorridendo, Limamurei al traguardo.
Prima italiana Manuela Serra (Persicetana Podistica), quinta assoluta in 2:55’56”: «Ho corso la mia prima maratona in lockdown, una virtual. Da lì non mi sono più fermata. È la distanza che mi piace di più. È stata la mia prima volta a Torino, mi sono divertita. E soprattutto ho fatto il mio nuovo personale».
Mezza maratona – La cronaca
Nella FIAT Torino City Half Marathon Gianluca Ferrato (Atletica Saluzzo) si è preso tutto: la gara, il ritmo e il tempo che aveva sognato. Ha vinto in 1:05’18’’, correndo da protagonista sin dal 4°-5° chilometro, quando ha staccato il gruppo.
«Mi ero imposto di terminarla in 1:05’-1:06’, così è stato», ha raccontato al traguardo.
Alle sue spalle si sono piazzati Mustapha Boussifi (ASD Gli Amici di Marcello), secondo in 1:07’02’’, e il francese Laurent Razat, terzo in 1:08’15’’.
In campo femminile, successo per la francese Solène Binet, che ha fermato il cronometro a 1:16’12’’ al termine di una gara ben gestita. Dietro di lei, distacco minimo per Alessia Scaini (S.A. Valchiese), seconda in 1:17’30’’, e per Isabella Caposieno (G.S. Orecchiella Garfagnana), terza in 1:17’34’’, separate da appena quattro secondi in un arrivo di grande intensità.
Il dog trainer Antonio Puccio: al traguardo della prima maratona
Antonio Puccio, dog trainer e promotore del progetto “Run for Assistance Dog”, ha affrontato la sua prima maratona con un obiettivo chiaro: chiuderla in meno di 3 ore. Il cronometro ha segnato 3:03’56’’, leggermente sopra il tempo desiderato: «È stata dura, sono riuscito a portarla a termine quindi sono felice. Farò un’altra maratona? Chiedetemelo tra qualche giorno, sono devastato».
Ghemon: «Torino? Nulla da invidiare alle maratone internazionali»
Tra i volti più attesi al traguardo c’era anche Ghemon, cantautore e stand-up comedian: ha chiuso in 3:44’28’’, tempo che per lui vale più di un cronometro: «Sono stato bravissimo: non me lo dico mai ma questa volta me lo devo. Ho fatto il mio personale. Questa maratona è bellissima, non ha nulla da invidiare alle maratone internazionali a cui ho partecipato. Il percorso è incredibile: scorrevole, veloce e in molti tratti spettacolare anche dal punto di vista panoramico. E la corsa mi piace sempre di più: allena il fisico, ma anche e soprattutto la testa».
FIAT Torino City Run: il premio alla ricerca
La FIAT Torino City Run non è stata solo una grande festa di sport, ma una forte testimonianza di solidarietà. Grazie al supporto di Santander, charity partner della manifestazione, e a tutte le persone che hanno scelto di partecipare, sono stati donati 20.000 euro alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. L’assegno è stato consegnato sul palco delle premiazioni al dottor Andrea Bettarelli, responsabile Fundraising, Marketing e Comunicazione della Fondazione da Guido Piacenza, HR Director di Santander.
Nello stesso momento è stato consegnato il premio istituito dalla FPRC in memoria di Laura Annaratone, ricercatrice dell’Istituto di Candiolo – IRCCS scomparsa prematuramente nel 2021. Il riconoscimento è stato assegnato a Marco Cortese, giovane ricercatore impegnato nel proseguire il lavoro e la visione di Annaratone.
Sul palco è intervenuta anche la dottoressa Anna Sapino, direttore dell’Istituto di Candiolo, che ha trovato nella corsa un potente simbolo di vita e ricerca: «Rimango sempre ammirata dal vedere le persone che corrono. È un momento di vita. Noi, come loro, corriamo per degli obiettivi, per vincere. E la ricerca in questi anni ha fatto passi da gigante. Continueremo a correre».
Tra i partecipanti alla City Run anche una storia di straordinaria forza: quella di Ayyoub El Bir, atleta di origine marocchina e residente a None (TO), che ha scoperto di avere un tumore nel maggio 2025 e che è in cura proprio a Candiolo: «Finirò le cure il mese prossimo e poi tornerò a correre, come ero abituato, come mi piace.»
Una maratona di squadra
La FIAT Torino City Marathon è il risultato di un grande lavoro di squadra. Con FIAT nel ruolo di title sponsor, Karhu come sponsor tecnico, Santander, charity partner e Lifenet nel ruolo di medical sponsor; e con il supporto di DuLac Farmaceutici, Micla Engineering, GIMAX rent, KING, Massigen; oltre a partner quali IREN Cemental, Battaglio, Monviso e Valmora, Bavaria, Ambrosoli, Panealba, Campiello e Molecola.
La manifestazione può contare sul patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, Città di Moncalieri, Città di Nichelino, Comune di Beinasco, e sulla collaborazione di Turismo Torino e Provincia, Consorzio Terre Reali del Piemonte e Musei Reali di Torino.