Dopo le polemiche delle scorse settimane, la Circoscrizione 7 dà il via libera alla proposta di aprire una stanza del "consumo consapevole". Oppure del "buco", come è stata ribattezzata dal centrodestra, che non ha risparmiato attacchi. Un documento a prima firma di Sinistra Ecologista e della civica per Torino, presentato a due anni di distanza da quello approvato in Sala Rossa su proposta del capogruppo del PD Claudio Cerrato che proponeva di creare un luogo analogo dentro all'Amedeo di Savoia, vicino al SerD.
Cosa sono e come funzionano?
Le "stanze del consumo consapevole” sono luoghi protetti dove le persone con dipendenza possono assumere droga o alcol sotto supervisione di personale sanitario. L'atto della 7 rilancia l'idea di attivarne una in via sperimentale nell'ospedale di corso Svizzera.
Presidente Luca Deri, perché il centrosinistra in Circoscrizione 7 ha votato a favore dell’atto per la cosiddetta riduzione del danno che prevede l’attivazione di una serie di azioni tra cui l’istituzione di una “stanza del consumo”?
Perché riteniamo che le attuali politiche di contrasto alla diffusione di sostanze stupefacenti e le azioni di cura nel confronti dei consumatori siano insufficienti.
Non c’è il rischio che in questo modo si incentivi il consumo di sostanze?
Assolutamente no, nei paesi europei dove è presente la stanza del consumo assistito non è aumentato il numero di persone con problemi di tossicodipendenza, anzi: una piccola percentuale di utenti è stata, come si dice con un termine tecnico, “agganciata” dai sanitari e accompagnata verso percorsi di disintossicazione e recupero.
L’istituzione della stanza della somministrazione assistita non implica un aumento dei costi per un Servizio Sanitario già in difficoltà?
No, laddove si è sperimentato questo iter si è notato un calo importante delle cure per le malattie infettive trasmesse attraverso l’uso promiscuo di siringhe e di altri supporti. Ne è derivato, di conseguenza, un calo dei costi per la sanità pubblica.
C’è chi parla di resa contro la diffusione della droga
Noi siamo pragmatici. Purtroppo la droga circola in ogni ambiente, inutile nasconderci o fa finta di nulla. Ogni qualvolta che si propone di attivare politiche per la riduzione del danno si alzano scudi per mantenere lo status quo per rendersi poi conto dopo 15/20 anni che quelle azioni politiche hanno comportato un beneficio per la collettività.