Cronaca - 25 novembre 2025, 10:46

Extinction Rebellion occupa l’entrata della sede Rai a Torino: “Sleghiamo l’informazione”

Una decina di donne si sono legate tra loro e coperte la bocca con scotch nero. “Sleghiamo l'informazione" è la scritta sullo striscione che hanno esposto nella giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per denunciare la narrazione distorta che i media portano avanti su femminicidi ed ecocidi

Questa mattina, Extinction Rebellion ha bloccato le entrate dell’ingresso della sede Rai di Via Verdi, a Torino. Una decina di donne si sono legate tra loro con corde rosa, verdi e nere e si sono coperte la bocca con scotch nero. Con loro, uno striscione che recita “Sleghiamo l’informazione”. La protesta si svolge non a caso il 25 novembre, giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “Occupiamo l’entrata della Rai perché invece che svolgere il suo compito di informare correttamente la popolazione propone delle narrazioni distorte” spiega Elsa di Extinction Rebellion “Questo avviene sui temi dei femminicidi, della crisi ecoclimatica e del genocidio a Gaza, temi profondamenti intrecciati come i nastri con cui ci siamo legate. Temi segnati dalla più grande delle violenze: il silenzio”.

“La Rai", dicono i manfiestanti, "è sempre più un emittente di stato utilizzato ai fini propagandistici. Ma essere emittente pubblico significa avere un’enorme responsabilità, perché la democrazia si basa su informazione libera e corretta”. Continua Elsa: “E questo significa anche e soprattutto chiedere conto a chi ci governa delle politiche che sta portanndo avanti”. In quanto emittente pubblica, la nomina dei vertici RAI dipende dal governo, dinamica che secondo l’Osservatorio del Pluralismo dei Media “ha evidenti conseguenze sulla linea editoriale, con una tendenza a evitare critiche al governo in carica e, in alcuni casi, a enfatizzare le posizioni delle forze politiche al potere”. L’Italia è inoltre al 49esimo posto nella classifica sulla libertà di stampa, "il dato peggiore in Europa occidentali: le intimidazioni a giornalisti sono cresciute del 78% nel 2025, e ai dati si aggiungono i casi di spionaggio ai danni di due giornalisti di Fanpage, Ciro Pellegrino e Francesco Cancellato, e l’attentato a Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report".

“Vogliamo un’informazione libera e critica, che smascheri le narrative distorte, invece di alimentarle. Un informazione capace di responsabilizzare i cittadini e chi detiene il potere, che dia voce alle vittime, invece di proteggere i carnefici. Un’informazione in cui verità e giustizia siano centrali, e in cui la violenza non sia mai normalizzata”, conclude una manifestante.