Politica - 26 novembre 2025, 19:09

Approvato il Disegno di legge regionale sull’edilizia sociale: sindacati e opposizioni sulle barricate

Sunia, Sicet e Uniat attaccano: "Così si peggiora la situazione delle case popolari"

Foto d'archivio di case popolari

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (29 Sì e 20 no) il Ddl 107 “Ulteriori modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale). Disposizioni per la valorizzazione del patrimonio di edilizia sociale”.

Il provvedimento di due articoli è stato emendato con una proposta dell’assessore Maurizio Marrone che ha recepito anche delle richieste delle minoranze.

Il Ddl, spiega la relatrice di maggioranza Alessandra Binzoni (Fdi), “introduce una disciplina organica che consente la destinazione temporanea di una quota (massimo il 20%) di alloggi di edilizia residenziale pubblica a progetti di valorizzazione a partire da alloggi oggi non assegnabili per gravi carenze manutentive.

Il provvedimento trasforma criticità gestionali in opportunità di rigenerazione attraverso partenariati e progetti temporanei che producono un canone sostenibile ma adeguato a coprire le spese di servizio che gli enti devono comunque sostenere per gli alloggi vuoti. I proventi sono vincolati alla manutenzione del patrimonio e al recupero degli alloggi non assegnabili, mentre la gestione rimane in capo agli enti pubblici”.

Secondo la relazione si tratta di un provvedimento pensato anche per contrastare le occupazioni abusive pur facendosi carico delle situazioni di fragilità sociale.

La nuova norma può anche essere utilizzata per quei lavoratori, come gli insegnanti, i sanitari, le forze dell’ordine e i dipendenti pubblici che dovessero risiedere temporaneamente in Piemonte. Inoltre vi è la possibilità di evitare il degrado di interi quartieri dove l’assenza di manutenzione e controllo ha abbassato la qualità della vita e la sicurezza dei residenti.

Si vuole anche riconoscere il valore di patrimonio di edilizia residenziale pubblica per recuperarlo e restituirlo a chi realmente ha bisogno e diritto ad una casa. Provvedimenti come il superbonus, Pnrr, Fondo complementare non sono ancora riusciti a risolvere il problema degli alloggi inagibili che continua a rigenerarsi ad ogni rilascio.

“Le carenze manutentive sono responsabilità di chi gestisce – esordisce la relatrice di minoranza Alice Ravinale (Avs) – a causa del definanziamento dell’edilizia popolare. Ben venga la possibilità di autorecupero ma chissà quale ente pubblico sarà disponibile. Questa legge sottrae una parte degli immobili dalla possibilità di assegnazione in una situazione difficile: solo il 30% delle persone in graduatoria ottiene una casa popolare”.

“Con questo provvedimento si vuole fare arrabbiare la gente e consegnare tutto al capitale privato, come detto da don Ciotti – ha spiegato la relatrice di opposizione Monica Canalis (Pd) - . Questa legge pur riconoscendo il problema vero degli alloggi privi di manutenzione, apre al privato senza specificare che la finalità sia sociale. Se si pensa che i ministeri hanno risorse per venire ristrutturare le case, perché Salvini non fa un piano casa?”

Per Andrea Cerutti (Lega) questa modifica della 3/2010 consentirà “progetti di valorizzazione di una parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Si vogliono trovare soluzioni per gli alloggi sfitti senza appesantire la finanza pubblica”.

Secondo Silvio Magliano, “le sfide che abbiamo davanti sono epocali e per soddisfare l’importante bisogno di case, ogni tipologia di innovazione sociale possibile va presa in considerazione perché dobbiamo fare i conti con la scarsa disponibilità della finanza pubblica”.

“Nonostante i grandi fondi ricevuti – ha osservato Sarah Disabato (M5s) -  non avete risolto il problema casa ma volete cedere a terzi il nostro patrimonio pubblico per lavarsi le mani dal problema. Davvero non avete le risorse per ristrutturare?”.

Incomprensione sulle posizioni dell’opposizione ha espresso Davide Zappalà (Fdi): “alcuni hanno manifestato difficoltà a che gli enti possano prendersi realmente cura di questi alloggi solo per otto anni”

A parere di Vittoria Nallo (Sue) “la casa è il punto zero della dignità umana e mentre non fate nulla per ampliare l’offerta di edilizia sociale presentate una norma con la quale si sottraggono alloggi assegnabili”.

L’assessore Maurizio Marrone ha spiegato che “con questa norma si raccolgono i suggerimenti di altri enti ma e se arrivassero proposte da un privato potrebbero essere considerate un arricchimento. Non si tratta di vendite ma di valorizzazioni. Abbiamo recepito anche emendamenti proposti dal Cal e siamo orgogliosi del fatto che con questa norma possiamo arrivare ad una responsabilizzazione dei comuni e degli enti gestori nell’assoluta trasparenza. La procedura prevede comunque il passaggio in Giunta regionale ma non abbiamo previsto l’esclusione aprioristica del profit”.

Nelle dichiarazioni di voto Gianna Pentenero (Pd) si è domandata come spiegare questo provvedimento “a persone che aspettano da anni una soluzione abitativa per la propria famiglia”

“Sono anni che l’edilizia pubblica ha bisogno di manutenzione - ha detto Paolo Ruzzola (Fi) – e finalmente sono state proposte delle soluzioni, un tassello nella direzione giusta”.

“Il diritto all’abitare - per Fabrizio Ricca (Lega) - è un elemento essenziale per aiutare le persone che possono affittare alloggi a farlo in modo trasparente. Un provvedimento sul quale la minoranza non ha nemmeno espresso contrarietà all’emendamento dell’assessore che ha riscritto il Ddl”.

“Come detto il consigliere Ricca – ha affermato Alice Ravinale (Avs) - con questa norma si consente ai privati di ristrutturare e mettere in locazione, che è proprio quello che vorremmo evitare. Un utilizzo distorto dell’edilizia sociale”.

Carlo Riva Vercellotti (Fdi) ha rilevato che “con questa norma si instaura un meccanismo virtuoso per trasformare immobili vuoti e inutilizzati in opportunità. Ogni euro ricavato resta nel circuito dell’edilizia pubblica”.

Silvio Magliano (Lista Cirio) ha parlato di “un provvedimento di buon senso” visto che dopo 8 anni al massimo “possono aversi delle case di edilizia sociale disponibili e manutenute”.

Approvati a maggioranza anche due ordini del giorno collegati: "Modalità e criteri ai fini dell'autorizzazione alla cessione in proprietà di alloggi destinati alla locazione permanente", primo firmatario Roberto Ravello (Fdi); "Promozione dei progetti virtuosi di edilizia sociale diffusa e valorizzazione degli alloggi sfitti a tutela della proprietà privata", di Ricca.

I sindacati Sunia, Sicet e Uniat hanno attaccato la giunta Cirio: "In Piemonte oltre 5.000 alloggi di edilizia sociale non sono assegnabili ai cittadini che ne hanno diritto, perché sono necessarie importanti ristrutturazioni. Da molto tempo chiediamo al Governo e alla Giunta Cirio di stanziare delle risorse per recuperare questo importante patrimonio pubblico. Altre Regioni hanno fatto la scelta di investire nell'edilizia popolare. L'edilizia pubblica in Piemonte è largamente insufficiente, le domande di casa popolare in tutto il Piemonte sono largamente insoddisfatte. Proporre, come fa il disegno di legge 107 di utilizzare per almeno 8 anni, prorogabili, una quota del 20% incrementabile, degli alloggi fermi per esigenze manutentive significa sottrarre ulteriori alloggi destinati ai cittadini che hanno fatto domanda di casa popolare, per destinarli ad altri soggetti, non ben definiti, che dovrebbero risanare a loro spese gli alloggi per destinarli non si sa a chi, con quali criteri e con quali canoni.

Inoltre si prevede che possano essere utilizzati alloggi già pronti per l’assegnazione. E’ una scelta grave e sbagliata perché riduce ulteriormente la possibilità dei cittadini che sono in attesa di una casa popolare di averla. Come SUNIA, SICET, UNIAT, ribadiamo che non è questa la strada da seguire, invitiamo l’Assessore Marrone a riprendere il confronto, come abbiamo chiesto da tempo. Se la Giunta Cirio, ha veramente a cuore il problema abitativo dei suoi cittadini, stanzi finalmente delle risorse per recuperare questi alloggi", concludono i sindacati.

comunicato stampa