Al centro della vicenda c’è il mancato accordo tra Asl To3 e le organizzazioni sindacali dei medici per il superamento delle Case della Salute. Attorno ci sono preoccupazioni su cosa ne sarà dei servizi territoriali nelle strutture di Vigone, Cumiana, Borgaretto e Pianezza e dei loro operatori.
Tutto parte da una lettera del direttore generale dell’Asl, Giovanni La Valle, indirizzata ieri ai sindaci e alla Regione, in cui si comunica la mancata intesa con i sindacati dei medici per il superamento delle Case della Salute e il loro inserimento nelle nuove Aft (Aggregazioni funzionali territoriali), che non sono strutture fisiche, ma reti di collaborazione per la presa in carico dei pazienti 24 ore su 24, con un collegamento tra medici di medicina generale e l’ex guardia medica.
Quel che preoccupano, sono gli scenari. La Valle infatti scrive chiaramente che “laddove non si addivenisse a un accordo, l’Azienda dal primo gennaio 2026 garantirà i servizi oggi offerti dalle Case della Salute nelle sedi aziendali, con personale proprio”. Assicurando però che “saranno mantenuti gli stessi volumi delle attività oggi in essere”.
Parole che lasciano molto interrogativi: quali sono gli ostacoli all’accordo? Che ne sarà delle strutture che ora fisicamente raggruppano i medici, dei servizi di segreteria e degli infermieri che vi operano, se non si arriva a un’intesa? I cittadini dovranno spostarsi in altri paesi per i servizi sanitari che oggi ottenevano nel loro Comune? Continuerà il loro rapporto con i loro medici di base o ci saranno altri professionisti Asl a seguirli?
La Valle precisa anche che continuare con le Case della Salute vorrebbe dire stanziare 450.000 euro. L’anno scorso a giugno ne sono stati stanziati 200.000 per arrivare a fine anno, grazie all’intervento della Regione.
“In quell’occasione non si era parlato del superamento di questa esperienza, molto gradita ai cittadini per i servizi che offre – commenta il sindaco di Cumiana Roberto Costelli –. Nei mesi a venire però avevo intuito che qualcosa sarebbe cambiato e ora come sindaci dobbiamo confrontarci su come muoverci. Sinora abbiamo sempre fatto iniziative condivise”.
L’Asl dal canto suo non risponde, in questa fase, agli interrogativi suscitati da questa lettera in attesa che risponda direttamente la Regione.
Regione che viene tirata in ballo apertamente e duramente dalla consigliera Pd Monica Canalis. È stata proprio lei, in mattinata, a lanciare l’allarme con una dura nota: “Sotto la scure della spending review dell’assessore regionale Riboldi finiscono anche le 4 storiche case della salute della nostra Regione, nate vent’anni fa a Beinasco (frazione Borgaretto, ndr), Pianezza, Cumiana e Vigone. Invece di estendere all’intera Regione il modello sorto nell’Asl To3 e diventato presto un fiore all’occhiello delle cure di prossimità, si tagliano i fondi e si cancella tutto, nascondendosi dietro alla necessità di introdurre il nuovo modello delle Aft – incalza – L’assessore Riboldi sta tagliando presidi territoriali fondamentali. A giugno avevamo esultato per il rinnovo della convenzione delle 4 case della salute con l’Asl To3 fino a fine anno, nelle more della trasformazione in Aft”. Inoltre, aggiunge Canalis: “La Valle aveva assicurato che a tutto il personale, anche dopo la nuova scadenza di fine anno, sarebbe stata garantita la continuità contrattuale”. Ora invece una lettera getta ombre sul futuro di questi servizi e dei suoi operatori.