Economia e lavoro - 27 novembre 2025, 07:00

Energia idroelettrica: un confronto tra Italia, Norvegia e Albania

L’energia idroelettrica è una delle più note forme di energia da fonti rinnovabili e rappresenta una delle principali risorse energetiche green a livello mondiale, poiché copre circa il 16% della domanda elettrica globale*.

Lo sfruttamento dell’acqua a scopi energetici varia notevolmente tra una nazione e l’altra e il confronto tra tre Paesi europei – Italia, Norvegia e Albania – può aiutare a capire come l’importanza dell’idroelettrico possa variare a seconda di fattori geografici, risorse disponibili e, ovviamente, scelte di politica energetica.

Centrali in Italia: la disparità tra Nord e Sud 

L’energia idroelettrica ha avuto un ruolo determinante nell’elettrificazione del nostro Paese e, nei primi decenni del Novecento, rappresentava la principale risorsa per soddisfare la domanda di elettricità. Oggi, invece, pur avendo un ruolo importante, copre circa il 16% del fabbisogno nazionale (rimane comunque la fonte energetica green più importante a questo riguardo)**.

Per ragioni climatiche e geografiche, la produzione di energia idroelettrica è concentrata soprattutto nelle regioni settentrionali, in particolare in Piemonte, dove si trovano quasi 1.100 centrali, Trentino-Alto Adige e Lombardia. Al Nord si trovano diversi grandi impianti ad accumulo, mentre nel Centro-Sud vi sono centrali di minori dimensioni, soprattutto ad acqua fluente.

Attualmente, rispetto ad altre fonti rinnovabili, per esempio il fotovoltaico, lo sviluppo dell’idroelettrico procede un po’ a rilento, a causa di limiti ambientali e della difficoltà nel trovare siti idonei alla costruzione di centrali. Il settore continua, comunque, a essere strategico per lo stoccaggio energetico e per la stabilità della rete nazionale.

Il futuro dell’idroelettrico in Italia passa soprattutto dalla modernizzazione degli impianti (molte centrali sono attive da più di 40 anni) con conseguente aumento della loro efficienza.

Norvegia: uno dei maggiori produttori di petrolio sceglie l’energia green

La Norvegia è un caso molto particolare. Pur essendo uno dei principali produttori ed esportatori di petrolio e gas naturale, soddisfa circa il 90% del proprio fabbisogno elettrico ricorrendo a centrali idroelettriche; la restante parte della domanda di elettricità è quasi del tutto coperta dall’energia eolica, grazie anche alla presenza del più grande parco eolico offshore del mondo. Per inciso, i veicoli elettrici costituiscono la maggior parte del parco macchine norvegese.

C’è quindi un notevole contrasto tra il ruolo di questo Paese come forte esportatore di combustibili fossili e il fatto che la sua produzione elettrica sia quasi del tutto priva di emissioni inquinanti.

Albania: la produzione di elettricità è soprattutto idroelettrica

L’Albania è uno dei classici esempi di “dipendenza” dall’idroelettrico: infatti, oltre il 95% della produzione albanese di elettricità proviene dalle centrali idroelettriche***. Quelle più importanti si trovano lungo il fiume Drin, dove sorgono le centrali di Fierza, Koman e Vau i Dejës.

Ciò ha consentito al Paese di avere un mix energetico quasi interamente rinnovabile e a basse emissioni, indubbiamente un primato in Europa. Tuttavia, la dipendenza quasi esclusiva dall’idroelettrico ha anche aspetti critici: nei periodi di siccità la produzione cala drasticamente e l’Albania è costretta a ricorrere a grandi importazioni di elettricità, che hanno un forte impatto economico. Per il Paese è quindi importante costruire anche impianti fotovoltaici ed eolici, allo scopo di diversificare di più il mix energetico.

Informazioni fornite in modo indipendente da un nostro partner nell’ambito di un accordo commerciale tra le parti. Contenuti riservati a un pubblico maggiorenne.