Il vero vincitore delle ultime elezioni nazionali del 2022 è stato il partito dell'astensione. Alla chiusura dei seggi, l'affluenza alle urne era poco sotto il 64%, nove punti in meno rispetto alla scorsa volta nel 2018: il minimo storico. In un contesto dove le persone hanno sempre meno voglia di partecipare, il capogruppo dei Moderati Simone Fissolo ha pubblicato il nuovo libro "Voto, dunque sono - Un metodo per diventare cittadini".
Dopo "L'Europa sono io", Fissolo lei ha scelto di fare un secondo volume sull'importanza di prendere parte alla vita politica della comunità.
"Sì, il protagonista del volume è un ragazzo a cavallo tra i sedici e i diciassette anni, che in ogni capitolo incontra un livello istituzionale diverso: la Circoscrizione, il Comune, la Regione, lo Stato italiano, l'Unione Europea e l'Onu. Con ciascuna si confronta per un problema e per trovare la risoluzione: più l'istituzione è piccola, più lo è la criticità, e viceversa".
Le parole sono accompagnate dalle illustrazioni?
"Ci sono due artisti che dialogano tra di loro, Claudio Mellana e Milko Dalla Battista, grazie al lavoro dell’editore Dino Aloi. Essenziale poi l'insegnamento del professore Giampiero Bordino, che spiega come noi viviamo in una democrazia a più livelli. In ultimo il prezioso contributo di Fulvio Gambotto, docente alla scuola internazionale europea "Altiero Spinelli".
Dove si può trovare il libro?
Si trova nel catalogo online della casa editrice www.ilpenninodinoaloi.it oppure scrivendomi a info@simonefissolo.eu.
Quali i sono i problemi che incontra il protagonista nella sua vita quotidiana e a chi si rivolge per cercare di risolverli?
"In primis gli viene tolta la fermata del pullman vicino casa, quindi scopre che esiste la Circoscrizione ed il Comune a cui rivolgersi. Poi è dislessico, quindi quando deve prenotare una visita si scontra con il problema regionale delle liste d'attesa lunghissime. Capisce l'importanza di essere un cittadino italiano e di cosa implica quando si innamora di una ragazza marocchina arrivata nel nostro paese con il permesso di ricongiungimento famigliare: quando non confermano il lavoro alla mamma, rischia di perdere questo amore. Ancora, durante l'estate va in Liguria, al confine con la Francia: la sua spiaggia è inquinata e scopre che l'Italia deve cooperare con altri Stati sulla questione ambientale nell'ambito dell'Unione Europea. Infine, si approccia all'ONU, che non ha però un collegamento diretto con i cittadini per dare risposte e prendere in carico i problemi".
Ma come può questo ragazzo, come tutti noi, far arrivare le sue richieste alle diverse istituzioni?
"Per ciascuna di loro c'è una modalità diversa di partecipazione: fa la petizione al Consiglio Comunale per la fermata del bus, scopre dell'esistenza del referendum abrogativo per la legge sull'immigrazione e capisce come si possono interpellare le istituzioni europee".
Perché scrivere un libro sull'importanza della partecipazione alla vita pubblica, rivolgendosi ai giovani?
"Le nostre istituzioni sono in crisi, dopo la rielezione di Donald Trump è ancora più chiaro. Sempre di più i cittadini votano persone che hanno risposte semplici, a problemi complessi: si delega per non pensare. È un po' come quando deleghiamo all'amministratore di condominio: paghiamo tra i 50 e gli 80 euro di media all'anno in Italia con l'idea di non interessarci più dei problemi. Se non partecipi però alla vita pubblica, sei perdente in partenza. Se non sei coinvolto nelle questioni condominiali, il tuo vicino avrà sempre la meglio".
Negli ultimi anni il numero di governi democratici nel mondo è diminuito. segnando un trend preoccupante a livello globale. Secondo il Global Democracy Index 2024, su 167 Paesi analizzati solo 25 possono essere considerati democrazie “piene", mentre altre 46 tra cui l'Italia rientrano tra quelle imperfette.
"Sono numeri preoccupanti: c'è una crisi globale di democrazia. In modo provocatorio e forte dico che bisogna tornare all’obbligo di voto, mettendo una multa se necessario. In passato l’assenza al voto veniva valutata negativamente ai fini del superamento dei concorsi pubblici, per esempio. È necessario imparare a partecipare fin da giovani, non delegare per non occuparci della comunità”.
Quest'ultimo concetto che implicazioni reali ha?
"Se tu non ti occupi del bene comune, non stai facendo il tuo interesse. Per questo bisogna insegnare l'educazione civica: questo libro insegna le regole del gioco. Per fare un esempio, oggi siamo nel momento in cui la bolletta è aumentata e bisogna capire perché: con l'elezione di Trump alla Presidenza degli Stati Uniti, la democrazia è in crisi e lo è anche in Europa. Da noi il costo della non partecipazione alla politica sta diventando talmente alto, che abbiamo l'obbligo di rivedere il contratto che ci governa. Se la democrazia attuale non è più in grado di separare il potere economico da quello politico, se non è più in grado di difendersi dai bulli, allora bisogna rileggere le clausole contrattuali, bisogna studiare la Costituzione".
Entro marzo 2026 gli italiani saranno chiamati alle urne con il referendum sulla giustizia?
"Si tratta di un referendum consultivo, per cui non serve il quorum: chi partecipa di più vince. Bisogna capire in questo caso se sono più significative le conseguenze sulla macchina giuridica o sul gradimento del Governo Meloni”.