Il temuto dimensionamento scolastico è arrivato: la Regione prefigura una fusione tra l’Istituto comprensivo 3 (viale Kennedy) e il 4 di Pinerolo (via Giovanni XXIII), autorizzando il passaggio delle scuole di Piscina sotto Airasca.
Una prospettiva di cui si discute da tempo e che ha già scaldato gli animi lo scorso autunno. Un passo indietro. Nel 2024 l’Amministrazione comunale di Piscina si era espressa per un passaggio delle sue scuole sotto Airasca, lasciando così l’istituto Pinerolo 3. La Giunta di Pinerolo aveva sostenuto questa soluzione per “un ragionamento di territorio con gli altri sindaci”. Ma non si era pronunciata sul cosiddetto dimensionamento scolastico: il Governo Meloni aveva fissato a 900 il numero minimo di alunni per avere un Istituto comprensivo. Un taglio delle dirigenze era richiesto anche dal Pnrr. Con il passaggio di Piscina con Airasca, l’Istituto comprensivo 3 sarebbe sceso abbondantemente sotto questa soglia ed era quindi a rischio.
La questione si è protratta nei mesi e la Città Metropolitana non ha preso posizione, passando di fatto la palla alla Regione che si è pronunciata su dimensionamenti ed accorpamenti. La decisione su Pinerolo ha scontenta l’Amministrazione locale e scuole e genitori.
Il Collegio dei docenti del Comprensivo 3 ha diffuso una nota (in allegato) in cui sostiene che la misura sacrifichi “la qualità dell’offerta formativa e il benessere della comunità scolastica a logiche di mero contenimento dei costi”. Le conseguenze secondo gli insegnanti sarebbero molte: dall’indebolimento dell’identità pedagogica dell’Istituto alla riduzione della continuità didattica, passando per l’aumento dei carichi burocratici e l’indebolimento dei progetti e delle collaborazioni territoriali, oltre a un peggioramento del clima scolastico e del benessere della comunità educante.
Il documento lamenta anche un mancato coinvolgimento in una scelta così impattante.
Dal canto loro si sono mosse anche le famiglie degli alunni dei due Istituti. I loro timori sono diversi. Intanto c’è il problema del sovradimensionamento del futuro Comprensivo, ma anche il timore di perdere esperienze come la sezione musicale attiva nell’Ic3. Nonché la preoccupazione per la continuità didattica. Per far sentire la loro voce è stata lanciata una petizione online, che ha già raccolto 904 firme.