Viabilità e trasporti - 01 dicembre 2025, 19:25

Disservizi sulla linea 1: la metro di Torino si ferma in media ogni tre giorni

Dal 2023 registrati 366 stop, trentacinque oltre i 20 minuti tra cause esterne e anomalie del sistema

Immagine di repertorio

Negli ultimi tre anni la linea 1 della metropolitana ha registrato 366 blocchi del servizio, di cui 35 interruzioni superiori ai 20 minuti, con 12 stop nel 2023, 11 nel 2024 e già 12 nel 2025. Sono i numeri forniti in Sala Rossa dall'assessore ai Trasporti di Palazzo Civico, Chiara Foglietta, in risposta all’interpellanza presentata dal consigliere comunale di Torino Bellissima, Pierlucio Firrao.

I motivi

Per l'assessore i disservizi sarebbero figli, essenzialmente, di due macro-categorie: cause esterne e anomalie del sistema. Le prime incidono per il 31-48% dei casi totali: tra atti di vandalismo, questioni di ordine pubblico, perturbazioni della rete e necessità di soccorso a passeggeri a bordo di convogli. Per quanto riguarda le anomalie (stazioni e treni) parliamo di anomalie rilevate dai treni (rilevamento di oggetti sulla via, anomalie dell'elettronica di bordo, anomalie degli apparati di trazione) e problemi nelle stazioni (rilevamento di sovratemperatura nelle fermate, problemi alle porte).

Secondo Firrao, la gestione attuale “non è all’altezza delle esigenze di Torino” e le "promesse formulate durante l’insediamento del nuovo vertice Gtt non avrebbero trovato riscontro nei fatti". A pesare sono soprattutto le interruzioni sempre più frequenti, molte delle quali si verificano nelle ore di punta, con passeggeri bloccati in stazione, resse alle banchine e difficoltà di spostamento.

Regime fail safe

Dal dossier tecnico emerge che la metro opera in regime fail safe: qualsiasi segnalazione sospetta ferma tutti i treni alla prima stazione utile. Una garanzia di sicurezza, certo, ma che comporta blocchi ricorrenti dovuti sia a cause esterne (vandalismi, problemi di alimentazione, emergenze passeggeri) sia ad anomalie di sistema, in particolare legate alle porte di banchina, che da sole effettuano 200 milioni di movimenti l’anno.

Gli ascensori

Non va meglio sul fronte degli impianti di risalita. Oggi la funzionalità delle scale mobili è salita al 96%, ma resta il tema dei tempi lunghi di riparazione, complicati dall’età media di 18 anni degli impianti e dal fatto che più di 50 sono completamente esposti agli agenti atmosferici. Anche gli ascensori richiedono interventi: un nuovo contratto di manutenzione partirà a dicembre, con investimenti da 2 milioni di euro per sostituire le apparecchiature più datate.

In mezzo a tutto questo, nessuna buona notizia sugli orari ridotti: le ultime partenze continueranno a essere fissate alle 21.30 dal lunedì al giovedì e nei festivi, con bus sostitutivi dopo quell’ora. Il passaggio al sistema digitale richiederà ancora mesi. E le nuove stazioni? Collegno Centro, Certosa, Leumann e Cascine Vica slittano al 2027.

 “Torino - conclude Firrao -, merita un servizio affidabile e trasparente. I cittadini non possono continuare a subire interruzioni, rinvii e promesse disattese”.