La Fondazione Giorgio Amendola di Torino presenta, dall’11 dicembre 2025 al 14 febbraio 2026, la mostra “Speranze e fermenti. Arte a Torino dopo il 1945”, a cura di Luca Motto.
Proseguendo lungo il proprio percorso di ricerca e valorizzazione dell’arte piemontese del Novecento, la Fondazione dedica l’appuntamento espositivo alla stagione della ricostruzione culturale torinese tra il 1945 e il 1955, periodo cruciale per la rinascita artistica del Paese dopo la guerra. La mostra si sofferma sul decennio che precede l’affermarsi dell’Informale, restituendo la complessità e la vitalità di un ambiente animato da affermati maestri e giovani talenti.
Il percorso espositivo si articola in sezioni dedicate ai principali protagonisti di quegli anni: da Felice Casorati e il suo gruppo (Daphne Maugham, Nella Marchesini, Lalla Romano) ai pittori dei “Sei di Torino”, tra cui Carlo Levi, Nicola Galante, Enrico Paulucci e Francesco Menzio. Accanto a loro, figure centrali come Piero Martina e il geniale Luigi Spazzapan.
Un’ampia sezione è riservata all’astrattismo torinese, rappresentato da Filippo Scroppo, Adriano Parisot Albino Galvano, Carol Rama, Paola Levi Montalcini, Annibale Biglione, Piero Rambaudi, Mario Davico e Gino Gorza. Non mancano le sculture di Sandro Cherchi, Umberto Mastroianni, Franco Garelli, Giuseppe Tarantino, a testimonianza del rinnovato fermento plastico del periodo.
La mostra si chiude con una panoramica sulla nuova generazione di artisti che, nei primi anni Cinquanta, avviò una stagione di sperimentazione destinata a segnare il futuro dell’arte italiana: Francesco Casorati, Nino Aimone, Francesco Tabusso, Giacomo Soffiantino, Sergio Saroni, Piero Ruggeri, Antonio Carena, Mario Merz, Romano Campagnoli, Mauro Chessa.
L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Comune di Torre Pellice, sarà successivamente ospitata presso la Civica Galleria d’Arte Contemporanea Filippo Scroppo dal 28 febbraio al 18 aprile 2026.