(Adnkronos) - “Investire in capacità spaziali e digitali non basta: dobbiamo sviluppare sovranità cognitiva, la capacità di interpretare, filtrare e trasformare i dati in scelte consapevoli, andando al di là di ciò che impongono gli algoritmi di IA. Solo così l’Europa potrà restare protagonista, evitando di essere subordinata a chi scrive il codice che modella le nostre menti”. Lo ha detto Giuseppe Mocerino, presidente di Netgroup, intervenendo a Space & Underwater, l’evento su cybersicurezza e space economy in corso a Roma.
“Satelliti e cavi non sono più solo tecnologie: sono gli occhi e i nervi dell’Europa. Attraverso di essi - ha aggiunto Mocerino - scorrono dati che definiscono la nostra capacità di comprendere il mondo e di agire in esso. Lo spazio, un tempo simbolo di esplorazione e immaginazione, è oggi un’infrastruttura critica di sorveglianza e competizione strategica”.
“Ma il vero terreno su cui si gioca il potere non è fisico: è il dominio cognitivo, il sesto dominio. È lì che si forma il consenso, si orientano le percezioni, si decide chi guida e chi segue. Chi controlla il dato non controlla solo l’informazione, ma il modo in cui le società pensano, reagiscono, votano”, ha concluso il presidente di Netgroup.