Politica - 04 dicembre 2025, 10:45

Soldi per chi rinuncia all'aborto, successo per il bando Vita Nascente. Marrone: "Realtà batte ideologia"

Alla gara hanno risposto non solo le associazioni pro-Vita, ma anche moltissimi Comuni piemontesi tra cui Torino

Un'immagine di archivio con l'assessore Maurizio Marrone

Non solo associazioni contro l'aborto, ma anche Comuni e la Città metropolitana di Torino hanno partecipato al bando 2025/2026 per l’assegnazione delle risorse del fondo Vita Nascente. Il fondo della Regione nato per sostenere le donne in gravidanza e le neo-mamme in difficoltà economica. 

È una delle creazioni più discusse dell’assessore regionali alle Politiche sociali Maurizio Marrone: i contributi sono saliti nel tempo da 400 a un milione e 600mila euro. Ed oggi il meloniano festeggia l'esito della misura, nata per aiutare a "superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza”.

Anche perché al bando hanno partecipato non solo le associazioni di volontariato, ma anche i servizi pubblici di assistenza sociale, tra cui appunto i Comuni a guida centrosinistra. Come quello di Torino. “La realtà - commenta Marrone - alla fine si impone sul pregiudizio ideologico. Prevale sulle polemiche politiche la missione di aiutare le future mamme, costrette altrimenti a rinunciare ai figli che desiderano per impedimenti socio economici".

Le domande

La quasi totalità dei servizi pubblici socio assistenziali (37 su 40, tra cui il Comune di Torino e i comuni della Città Metropolitana) hanno fatto domanda per ottenere i fondi di Vita Nascente e vedranno assegnato un contributo di 28mila euro ciascuno per sostenere le nuove nascite, offrendo aiuto concreto alle future mamme e alle coppie su bisogni fondamentali come la casa, il lavoro, la cura dei neonati, il monitoraggio fino ai primi 1000 giorni del nascituro.

I centri pro-vita

Dodici saranno poi i progetti delle associazioni operanti nel settore tutela materno infantile, che vedranno assegnato un contributo di 40mila euro ciascuno per avviare percorsi di accompagnamento individualizzato per mamme e donne in gravidanza, da supportate attraverso percorsi curati anche in collaborazione con Servizi Sociali, Caritas, Consorzi socio-assistenziali, Asl, Comuni e Consultori, come avvenuto già nelle scorse edizioni del Bando: Centro Aiuto alla Vita di Asti; Centro Aiuto alla Vita di Ivrea; Centro Aiuto alla Vita di Savigliano; Promozione Vita di Torino; Centro Aiuto alla Vita di Biella; Centro Aiuto alla Vita di Saluzzo; Centro Aiuto alla Vita di Testona Moncalieri; Centro Famiglia Valsusino; Centro Aiuto alla Vita Mirafiori Nord; Ass. European Research Institute; Centro Aiuto alla Vita di Rivoli; Crescere Insieme.

Aiuti per il parto in anonimato

Infine 60mila euro saranno assegnati ai quattro Enti gestori referenti per il “Parto in anonimato” (Torino, Alessandria, Cuneo, Novara) per proseguire l’importante lavoro a sostegno dei percorsi che permettono di portare a termine la gravidanza in sicurezza nei casi particolarmente complessi riguardo al non riconoscimento del nascituro.