Le prime strutture, simili a serre domestiche, compaiono in Europa tra Seicento e Settecento, quando le classi nobili iniziarono a coltivare agrumi e piante esotiche provenienti dalle spedizioni d’oltremare. Arance e limoni, allora considerati beni di pregio e simboli di prestigio, non potevano sopravvivere durante i rigidi inverni del nord; per questo nacquero le prime orangerie, che permettevano di conservare le piante e allo stesso tempo sfoggiare la propria ricchezza.
Nell’Ottocento, con la rivoluzione industriale e i progressi nella lavorazione del ferro e del vetro, le serre private divennero più leggere e si trasformarono in stanze in cui trascorrere il tempo. Grazie alla luminosità donata dalle grandi superfici trasparenti, si creava un microclima stabile e piacevole in cui leggere, conversare e prendere il tè. Si racconta che nella Londra vittoriana fosse usanza organizzare piccoli ricevimenti nei giardini d’inverno, circondati da felci e orchidee, mentre la pioggia picchiettava sul tetto.
Oggi i giardini d’inverno hanno perso l’etichetta aristocratica per diventare un’estensione domestica molto versatile. Possono essere realizzati come bow-window in sala da pranzo, oppure come piccole serre private in mansarda, o come ambienti di passaggio trasformati in luoghi di relax. Alcuni privilegiano un gusto botanico puro, ricco di piante, erbe aromatiche e fiori; altri scelgono un’estetica più sobria con spazio per leggere, conversare e intrattenere gli ospiti.
La bellezza dei giardini d’inverno, infatti, risiede proprio in questa libertà interpretativa. Possono essere romantici come un racconto ottocentesco o moderni come una serra minimalista di vetro e acciaio. Alcuni esempi nel mondo ne raccontano l’eleganza senza tempo. L’Orangerie di Versailles era stata costruita per ospitare gli agrumi più preziosi della corte francese, la Palm House dei Kew Gardens di Londra è un capolavoro vittoriano in ferro e vetro dove oggi crescono palme tropicali e piante esotiche. In Italia spicca la suggestiva Serra dei Giardini a Venezia.
Tra le specie che prosperano tradizionalmente in queste architetture trasparenti troviamo limoni e aranci, simbolo storico delle antiche orangerie, ma anche camelie, orchidee e strelitzie. Accanto a loro convivono piante verdi a grande foglia come monstera e kentia, un tocco tropicale che fa dimenticare le stagioni fredde. Un giardino d’inverno, pertanto, è un piccolo ecosistema domestico, un’oasi protetta tra natura e relax.