"Fateci solo lavorare". È questo il grido degli ambulanti del Suk di via Carcano, che questa mattina hanno dato il via ad un sit-in davanti a Palazzo Lascaris. Oggi è prevista infatti la discussione della nuova convenzione per il mercato del Libero Scambio tra la Città di Torino e la Regione Piemonte che, per mano dell'assessore alle Politiche Sociali Maurizio Marrone, ha fissato dei paletti molto rigidi per la vendita di prodotti.
Le regole
Condizioni che il Grattacielo ha definito "non trattabili". Tra le regole che il Comune dovrà fare rispettare ad esempio c'è il fatto che i venditori dovranno fornire traccia di dove arriva la merce in esposizione sui teloni stesi a terra, per evitare che il suk diventi smercio di roba rubata, illegale o nuova.
Gli ambulanti potranno poi essere solo persone seguite dai Servizi Sociali di Palazzo Civico, per certificare che si tratti realmente di soggetti in difficoltà economica. Richiesti poi più controlli dalla Polizia Municipale. Tradotto il Barattolo resta, ma fine delle regole "informali" avute sinora.
I numeri dei sequestri
A supportare il giro di vite voluto dall'assessore di Fratelli d'Italia i numeri della Polizia municipale: 91 rinvenimenti di merce non autorizzata in 80 giornate di mercato, con 39 sequestri e 52 casi senza un responsabile identificabile.
Aumentano le giornate di vendita
L'unica concessione fatta dalla Regione, rispetto alla stretta chiesta inizialmente dal capogruppo della Lega Fabrizio Ricca, è aumentare le giornata di vendita da dodici a quaranta. Tutte indicazioni inserite nella nuova convenzione, che verrà discussa appunto oggi.
Paletti troppo rigidi per i venditori, che questa mattina hanno dato il via alla protesta davanti a Palazzo Lascaris al grido di "Il suk non può chiudere, fateci lavorare: basta la guerra ai poveri. La giunta Cirio è razzista".
AVS: "Ricatti di Marrone e Ricca"
A schierarsi con il suk il vicecapogruppo di AVS alla Camera Marco Grimaldi e la capogruppo regionale di AVS Alice Ravinale: "Marrone e Ricca impongono al Comune di Torino di accettare la misura col ricatto di un taglio dei fondi" al commercio.
"È un attacco - proseguono - all’economia circolare, a un meccanismo di riuso che sottrae tanti oggetti alla trasformazione in rifiuto, mentre aiuta le persone e offre a chi è straniero un’occasione di integrazione". L'appello di Grimaldi e Ravinale è di andare domenica mattina 21 dicembre "in via Carcano a comprare un regalo al Barattolo”.
Conticelli-Pentenero (Pd): "La povertà non è un crimine"
"Abbiamo votato contro il protocollo regionale per il mercato di libero scambio "Il Barattolo" perché le nuove norme così declinate non sono volte a garantire maggiore legalità e funzionalità ma rischiano anzi di rendere più difficile i controlli e di vanificare il progetto come contrasto alla povertà", spiegano invece Nadia Conticelli e Gianna Pentenero (Pd). "Alle fragilità si risponde con investimenti sul welfare, che invece la regione ha scelto di mettere sui bonus del click day, e creando reti anche di mutuo aiuto come quella del barattolo può essere definita".
Nallo (SUE): "Povertà non si cancella per decreto"
Parole analoghe dalla capogruppo regionale di Stati Uniti d'Europa Vittoria Nallo: "Noi siamo quelli del rispetto delle regole, sempre. Ma siamo anche quelli che dicono che la povertà non si cancella per decreto. Il Comune ha fatto bene a chiudere l'accordo per non perdere le risorse, ma sia chiaro: il Barattolo e i suoi lavoratori non devono diventare uno spot elettorale per la destra".
Marrone: "Dignità vera sta nel lavoro legale"
A replicare è l'assessore Maurizio Marrone: "Chi oggi manifesta lo fa contro la verifica dei servizi sociali sui redditi dei venditori che metterà fuori gli approfittatori? O contro l'inventario obbligatorio sulla merce che impedirà ricettazione e contraffazione?".
"Sappiano che per noi le politiche sociali autentiche sono incompatibili con qualsiasi forma di caporalato, perché la dignità vera sta nel lavoro legale e libero dallo sfruttamento” conclude l'esponente della giunta.
Binzoni (FdI): "No all'abusivismo e all'illegalità"
“E’ positivo che si sia trovato un accordo con il Comune di Torino, ma l’importante è che si salvaguardi l’essenza dell’iniziativa, che è offrire un’occasione di sostegno alle persone in condizioni economiche fragili, non dare libero spazio ad abusivismo ed illegalità – commenta Alessandra Binzoni, vice-capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale – E i molti sequestri di merce contraffatta o di dubbia provenienza avvenuti finora dimostrano che il Barattolo aveva mancato il suo scopo. Auspichiamo che con il nuovo bando e le nuove regole la situazione cambi radicalmente”.