Procedono senza intoppi i lavori di riqualificazione dell’ex Astanteria Martini di largo Cigna, destinata a diventare uno dei poli sanitari più importanti della zona nord di Torino. Un vero e proprio “condominio della salute” che ospiterà ospedali di comunità, case di comunità e servizi sanitari territoriali, con l’obiettivo di rafforzare la medicina di prossimità e alleggerire la pressione sugli ospedali cittadini.
Il trasferimento del poliambulatorio
A fare il punto è stato il direttore generale dell’Asl Città di Torino, Carlo Picco, che ha spiegato, dando un aggiornamento sullo stato dell’intervento, come il termine dei lavori fissato dal Pnrr a giugno 2026 sarà rispettato. Con la prospettiva di completare alcune fasi già entro marzo 2026, in particolare il trasferimento dei servizi del poliambulatorio di via del Ridotto.
“In largo Cigna sorgeranno due ospedali di comunità e due case di comunità, che sostituiranno i vecchi poliambulatori. Sono già operative tre Cot e stiamo portando avanti un impegno straordinario che si chiuderà senza ritardi. È in corso anche la gara di progettazione per il nuovo ospedale: un grande sforzo per modernizzare la sanità torinese” ha precisato Picco.
Servizi e sostenibilità
L’edificio è stato completamente rinnovato: rifatto il tetto, installati pannelli fotovoltaici per ridurre i consumi energetici, rinnovati cornicioni e infissi in legno. All’interno troveranno spazio servizi infermieristici, poliambulatori, diagnostica di base, radiologia territoriale, Cup unico, oltre a specializzazioni come ortopedia e ginecologia per le case di comunità. Si sta inoltre lavorando alla creazione di un polo della continuità assistenziale H24 per la Circoscrizione 7: la guardia medica, oggi ospitata nella Rsa di via Varallo, verrà trasferita in locali nuovi e più funzionali. La struttura di via Varallo resterà invece Rsa. I due ospedali di comunità, con 20 posti letto ciascuno, saranno dedicati soprattutto all’assistenza degli anziani dopo le dimissioni ospedaliere, per ricoveri a bassa intensità.
Le richieste del territorio
Sul futuro dei servizi si è aperto anche il confronto politico. Il vicepresidente della Circoscrizione 7, Ernesto Ausilio, ha sollevato alcune questioni sentite dai residenti, chiedendo il trasferimento del servizio di guardia medica e l’inserimento della geriatria in via Cavezzale. “Molti cittadini – ha concluso -, chiedono che lì rimanga almeno l’ambulatorio infermieristico”. Soddisfazione da parte del presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, che ha sottolineato il valore complessivo dell’operazione. “Avremo un patrimonio sanitario di primissimo ordine, grazie all’ottimo lavoro dell’Asl. Tutti i servizi saranno ampiamente sotto i famosi 15 minuti. Sul tema Alzheimer, sarebbe opportuno prevedere un centro diurno in via Cavezzale o in via Cigna, perché la richiesta di questa specializzazione è oggi molto alta”.
Il sostegno politico
Soddisfazione anche dai banchi dell’opposizione. “Siamo davvero contenti per questo rilancio dell’Astanteria Martini e per tutti i servizi che arriveranno. Non vediamo l’ora che si arrivi all’inaugurazione” così i consiglieri di Fratelli d’Italia, Patrizia Alessi e Domenico Giovannini. Intanto, in primavera verranno attivate anche le case di comunità di via Cavezzale e lungo Dora Savona, dove resteranno le specialità già presenti: lo spostamento di Cup e ambulatorio infermieristico sarà solo una fase temporanea.