Viabilità e trasporti - 22 dicembre 2025, 10:17

La lettera di Natale del Co.M.I.S. ai pendolari piemontesi: "Serve una svolta per i trasporti"

Il Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile evidenzia criticità, disservizi e mancanza di visione strategica: "Atti concreti al più presto e una politica di mobilità lungimirante"

Foto generica d'archivio

Il Co.M.I.S. (Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile, ndr) ha scritto una sorta di letterina di Natale destinata alle migliaia di pendolari piemontesi che ogni giorno devono fare i conti con problematiche e disagi dei trasporti.

Riflessioni, idee e progetti

"Per il secondo anno consecutivo abbiamo accettato con piacere l'invito di Legambiente a fornire un contributo alla stesura del rapporto Pendolaria relativo alla situazione del trasporto ferroviario in Piemonte, partecipando anche alla presentazione nazionale a Roma", viene sottolineato nella lettera-documento del Co.M.I.S. "Non vuole essere un atto d'accusa bensì uno spunto, un punto di partenza per riflessioni, idee e progetti che possano migliorare le problematiche quotidiane dei cittadini. Per quanto riguarda il Piemonte, nel rapporto abbiamo evidenziato le criticità relative all'infrastruttura ed al materiale rotabile".

"Relativamente alla prima molti problemi, al netto di quelli sempre più frequenti per cause esterne quali eventi atmosferici ed investimenti di persone e animali, sono dovuti ai numerosi cantieri aperti sulla rete che, come viene annunciato e come da tutti noi auspicato, porteranno ad un miglioramento dell'affidabilità e delle prestazioni delle tratte ma che per ora creano frequenti disagi agli utenti. Visto che quasi tutti gli appalti sono legati ai fondi PNRR, che dovranno concludersi nell’anno prossimo, l’augurio è che dal 2027 sia evidente e constatabile la diminuzione delle perturbazioni al regolare servizio. Ai problemi legati ai cantieri si sommano i frequenti malfunzionamenti a passaggi a livello, deviatoi e segnali, in molte occasioni che si ripetono più volte negli stessi luoghi. 

Citiamo i tratti tra Alba e Carmagnola, tra Cirié e Germagnano, tra Pinerolo e Torino Lingotto, sulla Biella – Novara ma anche tra Chieri e Trofarello e tra Settimo e Rivarolo. Anche il materiale rotabile presenta pregi e problemi: il prossimo anno dovrebbe terminare la consegna dei treni nuovi, che garantiscono prestazioni più performanti e maggiore comodità di viaggio, che però non andranno a sostituire per intero la flotta più vetusta ancora in servizio. Nel frattempo registriamo malfunzionamenti alle vetture più anziane ma talvolta anche sui convogli più moderni. Segnaliamo inoltre che talvolta avvengono anche episodi di eccessivo sovraffollamento perché il materiale utilizzato non ha sufficiente capienza per rispondere alla domanda di trasporto, vedi ad esempio alcune corse sulla frequentatissima Torino - Milano".

L'aumento degli atti di vandalismo

Si fa notare inoltre un "aumento degli atti di vandalismo a carico dei treni e delle stazioni per i quali servirebbe una sorveglianza aumentata. Altro punto dolente è il mancato ripristino del servizio sospeso per il Covid; rimangono corse tagliate nei fine settimana e festivi nel Biellese, Casale Monferrato e Nizza Monferrato completamente isolate, da Fossano verso Limone e San Giuseppe di Cairo; al capoluogo della Granda manca poi una coppia di collegamenti, alla sera da Torino alle 23:25 e al mattino in senso inverso con partenza alle 4:21; permane il servizio sostitutivo con bus sulla Bra - Cavallermaggiore. Qualcosa si è fatto sulla Torino- Milano dov'è stata ripristinata una coppia di corse. Altra annosa questione è la mancata riattivazione delle linee sospese; qualcosa si è fatto con la ripresa della Asti - Alba, Casale Monferrato - Mortara e Cuneo – Saluzzo – Savigliano ma molto resta da fare per restituire il servizio a molte aree interne, partendo dalle molte prospettive che potrebbe offrire un servizio ferroviario efficiente, puntuale ed integrato con altri mezzi, pubblici e privati, per garantire “l'ultimo miglio”. Ciò che abbiamo sottolineato nella conferenza stampa di presentazione del rapporto è la mancanza di una visione del futuro che possa garantire la transizione verso il trasporto di massa, una progettualità che sia finalizzata a ricostituire, anche in parte, quella rete ferroviaria esistente fino a qualche decennio di anni fa che permetteva gli spostamenti in ogni parte della Regione ed anche verso quelle limitrofe. 

Non possiamo accettare, in questo senso, l’impiego distorto e spesso falsato dei numeri sulla frequentazione del passato, continuamente posto come pretesto per tagli ai servizi in alcuni territori e per la mancanza di volontà politica di rispondere alla domanda esistente e concreta di trasporto proveniente dalle comunità locali. Anzi il trascorso ci insegna che la domanda crolla proprio se l’offerta viene deliberatamente sabotata e che al contrario investimenti e visione aumentano la sete e la necessità di mobilità, come dimostra ciò che accade in altre Regioni italiane - prosegue il documento - Concludiamo con una nota positiva relativa all’attivazione del collegamento diretto tra Asti e Milano Centrale, peraltro da noi e da altri pima di noi suggerita e richiesta da tempo, che offre opportunità nuove di spostamento per lavoratori e studenti che si recano quotidianamente verso il capoluogo Lombardo. Qualche perplessità rimane sull'utilità per i territori della Provincia che non hanno connessioni con il capoluogo al mattino presto e ne sono privi nei fine settimana e festivi. Difficile parlare quindi di opportunità turistica visto che per i viaggi di svago le persone si muovono in quei giorni". 

"Serve una svolta in tempi rapidi"

"Bene perciò ma non benissimo, mancano infatti molti elementi per far pensare di essere davanti ad una svolta nella visione futura del trasporto pubblico locale e non a semplici provvedimenti slegati gli uni dagli altri. Serve una svolta concreta, priva di demagogie e basata su chiare e ambiziose prospettive future considerando i fondi per il trasporto pubblico locale non semplicemente dei costi bensì degli investimenti per la salute e la sicurezza delle persone, per lo sviluppo dei territori in quanto a residenzialità ed occupazione, persuasi che un servizio efficiente non può che dare un ritorno economico significativo", conclude la lettera del Co.M.I.S.

comunicato stampa