Il Parco Nazionale Gran Paradiso ottiene un finanziamento complessivo di 1.579.999,94 euro nell’ambito dell’azione “Parchi per il clima”, il programma promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per sostenere interventi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici nelle aree protette nazionali.
Le risorse finanzieranno il progetto “Nuove azioni di resilienza e mitigazione degli effetti del cambiamento climatico nel territorio del Parco Nazionale Gran Paradiso”, che coinvolge l’intera area dell’ente tra Piemonte e Valle d’Aosta, con un pacchetto coordinato di azioni rivolte sia alla tutela degli ecosistemi naturali sia al sostegno concreto delle comunità locali.
Un risultato reso possibile dalla collaborazione tra l’Ente Parco e le amministrazioni comunali che hanno aderito al bando, una sinergia che ha consentito di intercettare risorse strategiche difficilmente accessibili attraverso altri canali di finanziamento. L’Ente Parco ha seguito e coordinato l’intero iter amministrativo e progettuale, alleggerendo i Comuni da procedure complesse e garantendo che i fondi ottenuti siano integralmente reinvestiti sul territorio.
La parte più consistente del finanziamento è destinata all’efficientamento energetico del patrimonio pubblico. Gli interventi riguarderanno sia edifici dell’Ente Parco sia immobili comunali situati all’interno dell’area protetta. Tra le opere previste figurano la riqualificazione energetica della sede di valle del Parco a Noasca, la realizzazione di un impianto fotovoltaico a servizio della Rsa comunale ex Ipab Vernetti a Locana, l’efficientamento di un edificio pubblico a destinazione culturale e museale a Ribordone, la riqualificazione dell’ex scuola della frazione Tressi a Ronco Canavese e l’intervento sulla biblioteca Maison de la Montagne a Valsavarenche. Azioni mirate a ridurre i consumi, migliorare il comfort degli edifici e incrementare l’uso di fonti rinnovabili.
Accanto agli interventi sugli edifici, il progetto prevede una serie di azioni gestite direttamente dall’Ente Parco, orientate alla ricerca scientifica, alla conservazione attiva e alla gestione adattativa del territorio. Tra queste rientrano la definizione di un piano di adattamento per le zone umide e le torbiere montane, fondamentali per i servizi ecosistemici, e lo sviluppo di strategie di lungo periodo per la gestione dei pascoli alpini, sempre più esposti agli effetti della siccità e all’avanzata della vegetazione arbustiva.