Economia e lavoro - 04 dicembre 2017, 12:50

Piccolo non è più così bello: "Si rischia di rimanere indietro su innovazione e competitività"

Alla presentazione dei dati della Camera di Commercio sulla meccanica torinese, Amma e Api lanciano però l'allarme sulle dimensioni delle imprese

Per ora ci salva il "mestiere", ma il tessuto torinese della meccanica potrebbe non essere in grado di rispondere alle sfide dello sviluppo del futuro. Lo dicono Amma e Api Torino, in occasione della presentazione dei dati della Camera di Commercio sul comparto. 

"Se va bene la metalmeccanica va bene il  Paese e creiamo occupazione, a Torino abbiamo il doppio della disoccupazione di Milano e è ben di più che a Bologna. Ma oggi dire che Piccolo è bello non vale più - dice Giorgio Marsiaj, presidente di Amma -, anzi, essere piccolo potrebbe creare difficoltà a tenere il passo sui mercati globali e sull'innovazione tecnologica".

"Serve un'apertura culturale - prosegue - che piccole e piccolissime faticano ad avere, ma anche nell'affrontare un momento chiave come il passaggio generazionale. Dobbiamo accompagnare le imprese in questo cammino. A cominciare dalle possibilità di collaborazione con il Politecnico, che è un centro in grado di fare innovazione e cogliere le nuove tendenze. Andiamo verso mutamenti tecnologici enormi, dalla guida semiautonoma ad altre nuove frontiere come i motori elettrici o ibridi. Una grande opportunità, un treno sui però bisogna salire a bordo, per portare nuove aziende produttrici metalmeccaniche sul nostro territorio".

"Uno dei nodi principali - aggiunge Corrado Alberto, presidente di Api Torino - riguarda proprio la scarsa propensione a intraprendere percorsi di rete. Non manca la fiducia, ma la politica anche locale deve porre la massima attenzione su questi temi, alimentando la collaborazione tra piccole imprese e grandi imprese sul territorio. L'una non esiste senza l'altra. Serve però un cambiamento di paradigma di mentalità, perché la solitudine può rivelarsi un difetto: le aziende devono trasformarsi in singolo neuroni all'interno di un sistema più ampio e diffuso".

Sul tema è intervenuto anche Nicola Scarlatelli, presidente CNA Torino: "Piccolo è bello, ma mi rendo conto che è anche un limite. E mancando la grande azienda di riferimento è importante fare in modo che cresca una filiera. Ma è importante anche che si trovi il modo di contenere i costi, senza fare voli che rischiano di essere pindarici. Anche con Industria 4.0 bisogna ragionare su questo, altrimenti ciò che va bene per chi fa prodotto non va bene per chi è subfornitore".

"Dobbiamo crescere a livello culturale, tenendo presente che si può intervenire soprattutto su ricerca iniziale e su design e sul post vendita. È lì ormai che si annida il valore aggiunto".

Massimiliano Sciullo