Si chiamano Samuele, Jafar, Samantha, Karim, Alessandro, Francesco, Cristina. Abitano in quel quartiere che negli anni ‘50, allo scoppiare del boom economico, si popolò di operai Fiat con le tute rosse. Da qui forse il nome di Borgo Cina, per il colore delle divise e la grande quantità di gente concentrata in pochi metri quadrati. Adesso lo scenario è cambiato. D’estate la canicola sembra sempre un po’ più calda che altrove; sarà per le tinte rifrangenti degli edifici, sarà per l’ormai sonnacchiosa operatività della grande industria automobilistica poco distante.
Ma loro, i ragazzi di Mirafiori Nord, adolescenti o poco più, qui passano la maggior parte delle loro giornate assolate. E all’ombra dello skate park di via Giacomo Dina hanno trovato anche quest’anno lo svago e il refrigerio.
È partita, con una settimana di ritardo e diversi inghippi burocratici, l’estate ragazzi patrocinata dalla Circoscrizione 2 per il progetto “Strarte”, a cura della cooperativa Anima Giovane. Un’iniziativa gratuita aperta a un vasto range di partecipanti, dagli 11 ai 29 anni, per creare occasioni di incontro e aggregazione in un luogo da sempre importante per i giovani del territorio.
“Non ci siamo lasciati scoraggiare dai ritardi nella concessione dei permessi per l’uso del suolo pubblico”, spiega Paola Nalotto, coordinatrice del progetto, “ma anche quest’anno siamo riusciti a coinvolgere un bel numero di partecipanti, alcuni dei veri e propri veterani dell’iniziativa. Organizziamo persino dei tornei di briscola, che sono davvero gettonatissimi”.
Anima Giovane è lo stesso nucleo di animatori ed educatori che quest’inverno aveva riaperto il centro giovanile “L’isola che non c’è”, in via Rubino, accogliendo tanti adolescenti delle case popolari di corso Salvemini e dintorni. Per riattivarlo si dovrà attendere un nuovo bando in autunno. O almeno questo è quanto emerso dall’ultimo tavolo tra la Circoscrizione 2 le associazioni e cooperative presenti a Mirafiori nel settore giovanile.
“Borgo Cina è sempre stata una realtà difficile”, spiega Paola, “ci sono anche moltissimi stranieri che fortunatamente riescono a inserirsi bene con i coetanei italiani. Facciamo giochi e attività stimolanti per tutti, anche se quest’anno ci è negata la possibilità di organizzare pubblici spettacoli per motivi di sicurezza”.
Infatti l’anfiteatro di piazza Livio Bianco, a due passi dalla chiesa del Redentore, non si animerà di eventi teatrali e concerti. Una disposizione drastica che riguarda anche tanti altri luoghi aggregativi in circoscrizione, basti pensare alla Cascina Giajone – orfana già l’anno scorso della sua rassegna “sotto le stelle” – o al parco Rignon, senza più il cinema all’aperto.
A questo si aggiunge l’attesa della riassegnazione dei locali del "CentroDentro", di fronte allo skate park, alle cooperative che lo gestivano quest’inverno, Arcobaleno e La Bottega. “Riusciremo ad aprire per il momento una sala”, spiega Antonio, uno degli educatori. Servirà a garantire almeno in parte l’appoggio musicale necessario per animare al meglio i pomeriggi dei ragazzi.
E fino al 9 agosto saranno diverse le realtà territoriali che si incontreranno in piazza Livio Bianco per far giocare insieme anche i bambini più piccoli: le cooperative Esserci, Accomazzi e Mirafiori, più l’associazione Sportidea Caleidos. Atteso a breve anche un “blitz” dell’educativa di strada con Uisp Torino. Per una piazza viva, dinamica e giovane.