Sanità - 18 ottobre 2018, 11:50

Parco della Salute, Saitta: "Come pubblico abbiamo posto le basi: al privato non chiediamo soldi, ma know how"

L'assessore regionale alla Sanità: "Non è una questione di necessità, ma una collaborazione per creare eccellenza, per puntare anche ai fondi Ue". De Santis: "Nel 2019 via ai bandi di ricerca: il vecchio governo aveva stanziato 90 milioni"

"I privati? Li abbiamo coinvolti non perché manchino i soldi, ma perché crediamo che dall'esterno possano arrivare idee e know how che a volte il settore pubblico non ha". Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità, non vuole girarci intorno e scaccia il fantasma che aleggiava - più o meno silenzioso - da qualche ora intorno alla presentazione a potenziali investitori del progetto del Parco della Salute.

Il partenariato, insomma, non è un giro col piattino per raccogliere i fondi che mancano, ma una scelta strategica per arrivare al Parco con il potenziale giusto. "Il Parco della salute non è solo un nuovo ospedale - sottolinea Saitta -, ma siamo perfettamente convinti che i sistemi avanzati nella Sanità devono dotarsi di eccellenze tecnologiche, dunque non razionalizziamo solo l'esistente, ma vogliamo anche porre le basi per generare sinergie e collaborazioni con centri di ricerca e università. Vogliamo guardare al futuro, per essere eccellenza internazionale, candidandoci ad alcuni bandi europei di finanziamento".

E in attesa dei privati, il settore pubblico pensa di averci già messo del suo. "Piano regolatore e bonifica dell'area. Sono le due certezze che come settore pubblico abbiamo voluto mettere come premesse imparando da problemi che sono sorti altrove. Ma abbiamo pensato anche alle aree che si libereranno con il Parco della Salute, aree pubbliche che rimetteremo a disposizione della collettività", conclude l'assessore alla Sanità.Dal punto di vista dell'innovazione, è stata Giuseppina De Santis, a nome della giunta Chiamparino, a mettere in vetrina quel che di meglio il Piemonte può mettere in vetrina. "Siamo un territorio con incubatori e start up nel biomedicale, ma ci sono anche cluster tecnologico e un parco industriale di cui siamo fondatori.

Al momento sono in corso progetti in ricerca e sviluppo per 40 milioni di investimenti, ma in futuro i passi sono scanditi da 90 milioni di euro che il vecchio governo aveva destinato al Piemonte per la ricerca in campo clinico e pre-clinico, anche coinvolgendo i privati. I primi bandi pensiamo di farli partire con l'inizio del 2019".

Massimiliano Sciullo