Sanità - 14 novembre 2018, 17:55

L’Asl Città di Torino si prepara a contenere l’emergenza influenza: l'(ambizioso) obiettivo è far vaccinare il 60% della popolazione

Il direttore sanitario Tegani: “L’obiettivo è soprattutto convincere il personale medico-infermieristico, la percentuale del 25% è troppo bassa”. Il vaccino di quest’anno sarà tetravalente e più efficace, previsti oltre 300 posti letto nelle strutture ospedaliere per fronteggiare il fenomeno

Arrivati a metà novembre, con l’inizio della stagione più fredda, si ripropone il problema influenza. L’Asl Città di Torino ha iniziato in questi giorni la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2018-2019, con l’obiettivo di far crescere numeri di adesione ancora molto lontani da quello standard del 75% auspicato dalla Regione.

“In un passato nemmeno troppo lontano, eravamo arrivati a superare quota 60%, poi c’è stato il fenomeno dell’aviaria, con i problemi che si registrarono coi vaccini, da quel momento l’adesione è crollata”, ha ricordato il dottor Edoardo Tegani, Direttore Sanitario dell’Asl Città di Torino. “Oggi a livello regionale siamo al 47,86%, mentre a Torino siamo su numeri leggermente migliori, il 48,47%”. Ancora ben lontani, comunque, dal traguardo prefissato. “Per quest’anno saremmo molto contenti di arrivare vicini a quota 60%”, aggiunge il dottor Tegani. “Ma più che auspicare un maggiore coinvolgimento dei cittadini, lavoriamo per far crescere il numero del personale medico-sanitario: è ancora troppo basso il numero di coloro che scelgono di vaccinarsi”.

Per far crescere una quota che ad oggi si aggira appena attorno al 25% si intende mandare una mail a tutti i dipendenti, ci sono avvisi nelle mense, negli spogliatoi e in tutti i lughi maggiormente fruiti dal personale. “L’obiettivo è convincere in primis medici, infermieri e oss che lavorano a stretto contatto con pazienti più deboli o malati cronici”, ha fatto sapere la dottoressa Barbara Vinassa, Direttore del Distretto Sanitario. “Poi cercheremo di coinvolgere anche gli amministrativi, sapendo però che la situazione per loro è diversa”.

Per i comuni cittadini, ovviamente, l’invito è a farsi vaccinare innazitutto per gli over 75 e tutte le cosiddette categorie a rischio (malati, lungodegenti, chi ha problemi cardiaci oppure oncologici), per i quali la compicazione di una brutta influenza potrebbe costare cara. “Speriamo di contenere maggiormente il fenomeno grazie a un vaccino tetravalente, più efficace di quello trivalente che era stato sosmministrato l’anno scorso”, ha spiegato il professor Giovanni Di Perri, direttore delle Malattie Infettive. “Intanto però ci stiamo organizzando con i presidi ospedalieri per poter aumentare il numero dei posti letto per gestire le emergenze”.

Il dottor Tegani ha fornito un po’ di numeri: “Entro la fine del mese ci saranno 60 posti disponibili in via Botticelli, 109 tra l’ospedale di via Farinelli e via Gadisca, una ventina all'ex Oftalmico e una trentina al Valdese, 20 per Itaca e 43 per il Sepa di Settimo”. Altre entreranno a regime successivamente, in altre strutture, man mano che si libereranno posti letto, per arrivare al totale di 303 fissato dalla Regione. Il dottor Greco e la dottoressa Emanuele hanno fornito ulteriori ragguagli e dato consigli utili per gli over 65. L’invito fatto a tutti è quello di vaccinarsi, intanto i medici di base possono già fornirsi attraverso le farmacie accreditate: fino a 150 dosi di vaccino per la prima tranche e potranno accedere alla seconda non appena avranno usato l’80% del fabbisogno.

“Abbiamo chiesto 2200 dosi per i dipendenti sanitari, ma circa 400 dovranno essere tenuti da parte per servire le forze dell’ordine. Se tutte le 1800 dosi rimaste venissero consumate, superemmo il target del 50% del personale medico-sanitario e potremmo dirci soddisfatti”, hanno concluso Tegani e Di Perri.

Massimo De Marzi