“Comital, Lamalù, Blutec, Embraco, Lear e sono solo i casi, ancora irrisolti, più eclatanti dei metalmeccanici torinesi su cui il Ministro dello Sviluppo Economico dovrebbe uscire dalla propaganda e svolgere il suo ruolo. Non bastano le misure tampone sulla cassa integrazione, occorre fare Sviluppo Economico, quindi lavorare per trovare lavoro e acquirenti alle aziende che stanno per chiudere, per entrare in crisi oppure stanno esaurendo gli ammortizzatori sociali. Non basta applicare quello che c’è già ma occorre trovare imprenditori che vogliano investire in Piemonte, in Italia. Mi pare invece che il Governo stia disincentivando l’attrazione di capitale e imprenditori nel nostro Paese con la politica dei NO, NO a tutto". Lo ha detto il segretario generale di Fim-Cisl Claudio Chiarle, a proposito della presenza di Luigi Di Maio oggi a Torino.
"In questo contesto negativo mi pare fuorviante, per usare un eufemismo, proporre al Governo di utilizzare i 150 milioni sull'area di crisi per le Atp. E’ inaccettabile! Nelle aree di crisi complesse ci sono stanziamenti economici per investire e ammortizzatori sociali aggiuntivi per affrontare le criticità. Il Piemonte e Torino hanno bisogno assoluto che quel dossier esca dai cassetti del Ministero. Ecco, oggi il 'Ministro delle Passerelle' poteva portarci il dossier firmato e operativo, ma come dicono I Nomadi 'stringiamo solo un pugno di sabbia'…".