Economia e lavoro - 01 luglio 2019, 10:45

Ex Embraco, l'ansia degli operai: "Continuano a perdere tempo. La fabbrica è vuota"

In assessorato al Lavoro primo incontro tra sindacati e Regione. "Dovevano partire a gennaio, ma a marzo stavano ancora portando via i macchinari. Abbiamo pulito e ridipinto, ma vogliamo cominciare a produrre"

Si doveva cominciare con la produzione dei robottini, poi delle biciclette elettriche, poi dei mattoncini tipo Lego. Scenari e futuro che man mano hanno accumulato ritardi anche notevoli. Da gennaio a luglio, l'impianto che una volta era Embraco, a Riva di Chieri, è ancora vuoto. In attesa della bonifica dell'amianto dai tetti. E mentre all'interno dell'assessorato regionale al Lavoro i sindacati fanno il punto con la neo assessora Elena Chiorino, in strada i dipendenti non sanno cosa pensare.

"Fino a venerdì eravamo dentro - racconta Luca, uno degli operai che è rientrato, ma che da venerdì non lavora più -. Fino a marzo hanno smontato i macchinari con una ditta esterna per portarli negli stabilimenti in Slovacchia e in Cina. Ma in Slovacchia si dice che tra un paio d'anni si troveranno nelle nostre stesse condizioni". "Certo, lo stabilimento ha cambiato faccia, nuovi colori, più dinamico. E hanno creato una saletta con dentro questi mattoncini didattici che dovrebbero fare vedere a rotazione alle scuole. Sarei contento, in una condizione normale di lavoro". "Ho conosciuto le persone e mi sembrano con la testa sul collo, ma questi ritardi ci creano preoccupazioni. Abbiamo tutti una media di 50 anni e non possiamo che fidarci".

"Siamo rimasti in 410, il mio dubbio è che non riusciremo a rientrare tutti contemporaneamente. Per ora siamo meno di un centinaio, rientrati al lavoro, cui si aggiungono gli amministrativi". E per il momento la cassa è sugli 8-900 euro. "Manifestare? Noi vogliamo innanzitutto lavorare. Non possiamo vivere con quest'ansia".

"Ci vuole più chiarezza", dicono in coro gli operai fuori dall'assessorato al Lavoro di via Magenta. Dove ottimismo e pessimismo si scontrano. "Dovevano monitorare, ma nessuno monitora. C'è chi lavora sempre e chi non lavora mai. Dicevano che bisognava fare dei corsi e non ne hanno fatto nessuno".

Massimilano Sciullo