Politica - 27 agosto 2019, 11:40

Carretta (Pd):"Il M5S prenda le distanze dalla destra, è indispensabile per il Pd"

Per il segretario metropolitano "il movimento non è in grado di fare i conti con la sua natura populista, autoalimentata perlopiù da insulti, fakenews, odio, rancore"

Il Pd di Torino segna sempre di più la distanza con il M5S locale. Mentre a Roma sono in corso le trattative tra le due forze politiche per dare vita ad un nuovo governo, all’ombra della Mole i dem chiedono le dimissioni dell’Appendino, accusandola di “tre anni di disastri”.

A pronunciare queste ultime parole è il segretario metropolitano del Pd Mimmo Carretta, che punta il dito anche contro i pentastellati nazionali. “I 5 stelle – scrive su Facebook - non hanno ancora scelto da che parte stare. In queste ore cruciali, non si registra nessuna presa di distanza da scelte politiche che hanno collocato il movimento al fianco della destra autoritaria e nazionalista. Può sembrare una sottigliezza, ma non lo è. E non può esserlo tantomeno per una forza come la nostra che ci sta mettendo la faccia per salvare il Paese”.

Per Carretta “il movimento non è in grado di fare i conti con la sua natura populista, autoalimentata  perlopiù da insulti, fakenews, odio, rancore”.

Ieri il Presidente del Consiglio Comunale di Torino Francesco Sicari aveva aperto alla possibilità di un governo M5S-Pd. Una proposta rinnovata questa mattina sempre via Facebook, dove ha scritto “vediamo di fare questo Governo e di aiutare concretamente Torino per superare alcune emergenze che hanno assoluto bisogno di un lavoro corale delle istituzioni a tutti i livelli”.

Una richiesta contro cui si scaglia Carretta, che la definisce “mieloso appello al buonsenso, che ha ancora meno valore”. “Specie -continua - se accompagnati da rivoltanti "ci siamo turati una volta il naso possiamo farlo di nuovo anche con questi nauseabondi personaggi". Il segretario metropolitano parla per il M5S di “istinti che puntualmente vengono a galla. che minano alle fondamenta la possibilità di alimentare un sano confronto democratico in un quadro davvero riconosciuto, che hanno contribuito a generare scelte fallimentari nella gestione della città, istinti che hanno portato Torino verso il baratro”.

 

Cinzia Gatti