Calcio - 29 agosto 2019, 09:00

Toro chiamato alla “mission impossible” contro il Wolverhampton

I granata devono vincere 2-0 in Inghilterra per approdare ai gironi di Europa League. Mazzarri: “Nessun proclama, ma faremo una grande gara”. Poi attacca il 'ribelle' Nkoulou: “Ho provato a mediare, ma non devo chiedere l’elemosina”

La sconfitta di sette giorni fa all’Olimpico ha reso questa partita una sorta di “mission impossible”. Con Mazzarri nei panni che al cinema sono stati di Tom Cruise: provare a condurre il Toro a vincere per 2-0 in terra inglese per approdare ai gironi di Europa League.

Il Wolverhampton in Premier League ha collezionato tre pareggi nelle prime tre giornate, ma nei preliminari ha sempre vinto e in casa non perde una gara da gennaio. Pensare che possa farlo con due gol di scarto al Molineux Stadium è difficile anche solo da immaginare, ma nel febbraio del 2015 il Toro di Ventura, dopo il 2-2 interno con l’Athletic Bilbao, sembrava spacciato e invece seppe essere la prima squadra italiana a espugnare il San Mames, conquistando una fantastica qualificazione agli ottavi di finale. Mazzarri, come è nel suo stile, ha evitato proclami, ma si è detto sicuro che i suoi ci proveranno: “Se riusciremo a fare quello che ci siamo detti faremo una grande gara e proveremo a sovvertire il pronostico”.

Ma, inevitabilmente, l’argomento principe, più dei “lupi” inglesi è stato il caso Nkoulou, il cui ammutinamento dopo la gara di andata ha creato una infinita scia di commenti e di polemiche. “Quando un giocatore dice che non c’era con la testa addirittura dopo la partita, per l’allenatore non è una bella cosa”, ha detto Mazzarri. “Io ho provato a mediare, a convincerlo, ma lui mi ha chiesto di non giocare contro il Sassuolo. Dopodichè lui non mi ha detto nulla, non mi ha cercato. E cosa dovrei fare, chiedere l’elemosina? Perchè se costringo qualcuno a giocare controvoglia e alla fine il risultato non arriva, dopo chi ritenete responsabile?”.

Senza Nkolou, senza l’infortunato Ansaldi, anche senza Lyanco e Iago Falque, out da settimane. Il Toro volato in Inghilterra (con il presidente Cairo al seguito) arriva alla sfida pieno di cerotti, con scelte quasi obbligate e con tanti giocatori, a iniziare da capitan Belotti, che scenderanno in campo stringendo i denti. “Sulla formazione mi riservo di decidere solamente all’ultimo. Ci sono tante variabili da tenere in considerazione, parlerò con tutti e vedremo”, ha detto Mazzarri. Ma appare scontato che stavolta Ola Aina e Lukic giochino dal primo minuto, al pari di Rincon. Il tecnico si è detto convinto che stavolta si vedrà un Toro migliore e più sciolto, anche se non ha mancato di sottolineare il valore del Wolverhampton: “Prima dell’andata mi chiedevate già come avremmo gestito un’eventuale eliminazione… Questo per fare capire che giochiamo contro una squadra molto forte”. 

“Il risultato della prima partita è stato deciso soprattutto da errori che di solito non facciamo”, ha aggiunto Mazzarri. “Quando la squadra fa quello che deve, mette in difficoltà tutti”. Ma stavolta dovrà andare anche oltre i suoi limiti, per provare a realizzare la missione impossibile.

Massimo De Marzi