Mancano otto mesi alle elezioni amministative a Moncalieri e il clima politico inizia a surriscaldarsi. Se ne avuta una riprova ieri sera, in un consiglio comunale bollente come non capitava da un paio d'anni, quando il sindaco Paolo Montagna aveva rassegnato le dimissioni (poi rientrate).
Ma se allora i problemi erano tutti interni alla maggioranza, con la frattura prima apertasi e poi ricomposta tra il primo cittadino (esponente del Pd) e la componente dei Moderati, adesso è stata l'opposizione di centrodestra ad attaccarlo frontalmente. Argomento: la "messa alla prova" del sindaco, riguardo all'indagine che l'aveva coinvolto per un accesso abusivo ai sistemi informatici. Una situazione che ha scatenato soprattutto Forza Italia, che attraverso il consigliere Stefano Zacà ha attaccato duramente Montagna per non essersi fatto processare, optando per richiedere al giudice la possibilità di accedere a lavori socialmente utili.
"Esiste l'innocenza fino a prova contraria, signor sindaco, ma se questo escamotage è consentito dalla legge, i cittadini non sapranno mai se lei è davvero colpevole o meno", ha attaccato Zacà, accendendo gli animi dell'aula. Montagna ha immediatamente ribattuto: "Non sono mai stati imputato, ma semplicemente indagato come recita il dispositivo del tribunale. Io chiesi un accertamento anagrafico su una persona, cosa che può fare qualsiasi cittadino".
Se queste sono le premesse, in attesa di sapere quali saranno i suoi sfidanti, da parte del centrodestra e del M5S (a meno che, anche a livello locale, non venga trovato un accordo simile a quello del Governo tra Pd e pentastellati) per il voto del prossimo maggio, si prospetta una campagna elettorale rovente.