Sport - 22 ottobre 2019, 11:54

Un bibianese con i suoi Siberian Husky finisce in nazionale

Vercellone gareggerà agli Europei Fistc in Ungheria nella disciplina bikejoring

Con la sua mountain bike e i suoi Siberian Husky “Sarracino oh oh oh della Contea del Nord” e “Valchiria della Contea del Nord”, Matteo Vercellone rappresenterà l’Italia agli Europei Fistc in Ungheria dal 7 al 10 novembre. Il bibianese di 31 anni sarà l’unico rappresentate piemontese del team Fimss, che parteciperà a questa competizione di sport cinofili per cani nordici con pedigree internazionale.

La convocazione è arrivata dopo le gare di Avigliana, Pragelato e Aldino (Bolzano), Vercellone si cimenterà nel bikejoring a due cani, sulla distanza sprint: dovrà percorrere 5 km su una mountain bike trainata dai due Husky, nel minor tempo possibile.

«Ho iniziato 5 o 6 anni fa per hobby e per fare allenare i cani che allevo a livello amatoriale – racconta il giovane bibianese –. La mountain bike era la soluzione più semplice, perché non servono grosse attrezzature, basta una linea di traino e un’antenna che, serve per tenere questa linea lontano dai raggi della bicicletta». Dopo si tratta di trovare un equilibrio e un’intesa con il cane o i cani che trainano: «I Siberian Husky arrivano a una velocità tra i 30 e i 35 km all’ora. Per regolamento non li puoi superare, ma puoi stare al loro fianco per incitarli».

La prima gara ufficiale, Vercellone l’ha fatta due anni fa a Pragelato con Sarracino, che è anche campione di bellezza, e si sono aggiudicati il primo posto nella categoria senior.

«Gli sport cinofili sono molto praticati nell’Est Europa e anche in Belgio, Francia e Svizzera – informa Vercellone –. Un’ottima vetrina per il movimento nazionale saranno gli Europei dell’ottobre 2020 a Torino, città che ospiterà la prima competizione di questo tipo per cani nordici in Italia».

Essendo uno sport secondario, i costi di spostamento e divise sono a carico degli atleti, ma «per me, che ho fatto 15 anni hockey e insegno equitazione, rappresentare la mia nazione a una competizione internazionale è un onore».

Marco Bertello