Viabilità e trasporti - 14 maggio 2020, 15:50

Treno Pinerolo-Torre Pellice: Legambiente e Unione montana del Pinerolese allo scontro

L’associazione lamenta la mancanza di dialogo e il presidente Canale ribatte: «Il treno non l’abbiamo tolto noi»

L’incontro che doveva tenersi ieri sul futuro della tratta ferroviaria Pinerolo-Torre Pellice, come anticipato da Piazza Pinerolese, non c’è stato e Legambiente (circoli di Pinerolo, Val Pellice, Barge, GreenTo e Peimonte Valle d’Aosta) e le associazioni che sostengono la causa del treno (TrenoVivo, Associazione ferrovie piemontesi, Progetto TrattoxTratto, Salvaiciclisti Pinerolo, Rita Atria Pinerolo, Osservatorio 0121, InValpellice e Fridays for Future Val Pellice e Pinerolo) non l’hanno presa bene.

I sostenitori del treno avevano chiesto di ricevere un’autorizzazione dal prefetto per un incontro di persona, come proposto dai sindaci di Pinerolo e dell’Unione montana del Pinerolese, in alternativa proponevano un confronto online.

«Le associazioni hanno inutilmente atteso sino alle 18 del 13 maggio che l’Unione montana del Pinerolese comunicasse, per via formale o informale, l’autorizzazione prefettizia alla riunione o, in alternativa, l’assenso o il link per il web meeting. Le associazioni constatano ora di essere state lasciate senza possibilità di dialogo e si augurano che questo possa essere a breve garantito dagli enti locali del territorio» è la posizione di Legambiente e compagni di viaggio.

Una posizione che fa storcere il naso a Duilio Canale, sindaco di Luserna San Giovanni e presidente dell’Unione montana del Pinerolese, che vuole proporre assieme a Pinerolo uno studio di fattibilità per creare una linea di bus ecologici e una pista ciclabile al posto dei binari: «Ho telefonato al presidente di Legambiente Val Pellice. La questione del treno non può diventare una battaglia tra Legambiente e i sindaci – replica –. Noi abbiamo fatto una proposta di incontro, che a Legambiente e alle associazioni non andava bene, ora ci organizzeremo per fare un incontro online». Poi lo sfogo: «Non capisco perché debbano prendersela con noi. Non siamo stati noi sindaci a sospendere il treno. È successo otto anni e bisognerebbe prendersela con chi non ha mai protestato perché la linea non funzionava, visti gli orari assurdi».

Marco Bertello