Economia e lavoro - 09 giugno 2020, 13:08

Coronavirus: l'artigiano piemontese alla sfida del digitale, visto che 6 acquisti su 10 ormai si fanno online

Il lockdown ha rafforzato una tendenza che già si stava delineando. Felici (Confartigianato): "Migliaia di piccoli imprenditori devono rimanere in contatto con i clienti e scoprire le nuove infinite possibilità"

Sei persone su dieci tra i piemontesi che usano Internet fanno acquisti online. E' la realtà del commercio dei giorni nostri, con la pandemia (e la necessità di stare chiusi in casa, cercando altri canali di acquisto) che ha accelerato pesantemente una tendenza che comunque era già all'orizzonte.

Ecco perché, anche tra gli artigiani piemontesi, è ormai maturata la convinzione che ci sia bisogno di un cambio di passo. Come conferma l'ultima ricerca effettuata da Confartigianato Piemonte. Secondo i dati stimati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, con la riapertura di tutte le attività il trend di crescita delle soluzioni e-commerce è destinato a crescere ulteriormente. La reattività alla situazione di emergenza, infatti, porterà alla fine del prossimo anno un ulteriore incremento di imprese del Piemonte ad utilizzare il commercio elettronico. A questo trend in crescita si aggiungono le soluzioni per la gestione digitale dei servizi obbligata dalle restrizioni del distanziamento sociale.

E dunque, anche per chi non è materialmente "trasferibile" in forma virtuale, ci sarà da fare passi avanti dal punto di vista dell'innovazione: dalla gestione digitale dell’agenda delle prenotazioni per ristoranti alle necessità di parrucchieri e centri estetici, obbligati nella Fase 2 a contingentare al massimo le presenze di clienti.


La crisi Covid-19 ha intensificato l’utilizzo di nuovi canali di vendita accelerando in modo molto significativo, il trend di crescita: sono salite di circa il 19,8% le imprese che fanno e-commerce, raddoppiando il tasso di crescita e quasi 4 imprese su 10 fanno consegne a domicilio (che includono le imprese che utilizzano piattaforme riconducibili ancora una volta all’e-commerce, nonché la vendita attraverso i sistemi di messaggistica e i social).

“Già prima dell'emergenza la vendita on line era un passaggio di crescita consigliato – afferma Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte - ora è consolidato che, il post Covid19, ha portato con sé cambiamenti significativi nelle nostre abitudini. Le novità di questi lunghi mesi trascorsi in isolamento sono la nascita di corsi on line realizzati dagli artigiani per mantenere i contatti con i propri clienti o per cercarne di nuovi, una tendenza sopravvissuta alla lenta ripresa. Migliaia di piccoli imprenditori hanno scoperto le infinite possibilità offerte da social network e portali e hanno sfruttato le nuove tecnologie che vanno ad intercettare nuove fette di mercato, promuovono l'artigianato locale e fidelizzano i consumatori”. “Anche se questa opportunità di business arriva dopo mesi di chiusura, occorre attivarsi per sfruttare questa opportunità – continua - che è davvero a misura di qualsiasi azienda e si rivolge anche ai mercati europei e mondiali. Non facciamoci prendere però da facili entusiasmi: la reattività delle nostre imprese sul mercato on line è solo un lenitivo rispetto al dissesto economico e produttivo che il Covid ha generato abbattendosi su un sistema già devastato da tasse e burocrazia”.

E non solo: l’impennata nell’utilizzo dei servizi digitali ha messo a dura prova le infrastrutture di connessione digitale e sollevato ancora una volta il tema del digital divide: la quota di imprese italiane che utilizzano banda ultralarga è di oltre dodici punti percentuali inferiore al 49,9% della media dell’Unione europea. 

Massimiliano Sciullo