Ancora una volta è Torino a tenere a battesimo l'auto del futuro. E lo fa senza il bisogno di far rombare il suo motore.
Ha fatto infatti oggi il suo debutto in anteprima mondiale presso il Museo nazionale dell'automobile "Mole Urbana", il quadriciclo elettrico disegnato da Umberto Palermo che si propone di rivoluzionare tutto ciò che oggi conosciamo sulle urban car. Una presentazione accompagnata dal taglio del nastro della mostra d’arte "La pop car", con le opere che 16 artisti internazionali hanno dedicato alla vettura. Filosofi, giornalisti e creativi si confronteranno sugli intrecci fra design e cambiamento.
"Disegno auto, ma l'ispirazione in questo caso è più legata a un elettrodomestico, con forme che originano dal parallelepipedo - racconta Palermo - Non ci sono stampi, ma è tutto fatto in estrusione di alluminio. C'è più industrial design che automotive. Il resto è cartone e legno. Elementi leggeri e modulari che danno la possibilità di customizzarla a seconda delle preferenze".
"Si va dai 50 ai 150 chilometri di autonomia e si possono ricaricare in 4 ore, ma anche in un quarto d'ora con determinate strutture. Nella sua versione delivery potrà caricare fino a 700 chili".
"Lo sharing è pensato per aiutare anche l'utente a non dover confrontarsi con manutenzione o smaltimento di batterie - prosegue Palermo - È un prodotto italianissimo, quindi deve fare i conti con gli stipendi e il costo orario della manodopera italiana. Anche in questo caso il noleggio serve a superare questa barriera".
Tre le versioni pensate per Mole Urbana: quella small, presentata oggi al museo che si affaccia sul Po, ma anche quella medium e large-sport. Per la realizzazione dei prototipi Umberto Palermo si è avvalso della tecnologia del gruppo Pretto per la powertrain, dell’Ett1 per i profili in alluminio e della Fasp per i sedili, azienda specializzata in ergonomia. Alla realizzazione dei prototipi ha contribuito anche Dsd Modelli di Filippo Donato.
Le 3 versioni si differenziano, oltre che per dimensioni, anche per fanalerie specifiche. Sono allo studio varianti naked senza vetri, adatte ad un utilizzo turistico, e varianti indirizzate ad un utilizzo professionale e di delivery. Qualunque sia la sua versione o destinazione d’uso, i materiali in lega leggera che compongono la struttura le consentono di non superare i 500 chili di peso.
“Al Museo dell’Automobile di Torino si racconta e racchiude la storia dell’evoluzione mondiale dell’auto”, ha spiegato Palermo. Il progetto nasce con un principio fondamentale: quello di non considerare il consumo energetico solo in base alle emissioni, ma anche e soprattutto dal punto di vista dei processi produttivi e delle scelte tecnologiche che danno vita alla vettura. Mole Urbana, infatti, non sfrutta il metodo canonico di produzione dell’automotive per mezzo di stampaggio di plastiche e lamiere, ma si orienta e si ispira piuttosto alle tecniche dell’estrusione del metallo, prendendo spunto da un campo diverso ma non troppo, quello dell’architettura.
L’ispirazione per la capacità di sintesi dei processi produttivi viene invece da Ariston Thermo Group: “È da Ariston che ho imparato a ottimizzare i passaggi processuali”, aggiunge Palermo, che da 15 anni disegna prodotti per l'azienda di Fabriano.
Il veicolo elettrico green al 100% è atteso entro l'anno. Ma non sarà in vendita: si potrà solo noleggiare. Si può guidare già a 14 anni. Gli obiettivi sono stati delineati: produrre 50 pezzi entro quest'anno, altri 150 nel 2021, per arrivare a 200 nel 2022 e a 300 nel 2023. La stima di crescita del mercato dei quadricicli è del 30% per il 2030: Mole Urbana punta a raggiungere il 2% circa in tre anni e il 6% in sei anni.
La baby city car, disegnata da Umberto Palermo, sarà prodotta ed elettrificata in Toscana dalla Pretto di Pontedera. Sono coinvolte anche aziende torinesi: la distribuzione e il noleggio saranno affidate alla Movim, azienda leader del noleggio a lungo termine, l'approvvigionamento dell'alluminio alla Ett1.