Scuola e formazione - 03 luglio 2020, 16:37

Borse si studio ai "violenti", Udu e Flc Cgil attaccano Edisu e la Regione

"I due enti sembrano aver dimenticato che il Diritto allo Studio è, come il termine stesso indica, un diritto e come tale deve essere garantito a tutte e tutti, senza strumentalizzazioni ideologiche"

"In seguito alla seduta del CdA di EDISU Piemonte avvenuta in data 2 luglio 2020 è stato votato il bando EDISU Piemonte per borse di studio, residenze e ristorazione per l’anno accademico 2020/21. Le dichiarazioni fornite dal Presidente dell’EDISU Piemonte Sciretti, dall’Assessora regionale Chiorino e dal Presidente della Regione Piemonte Cirio in seguito all’approvazione del nuovo bando, riportano in prima battuta una certa soddisfazione per aver attuato, con coerenza, strumenti volti a premiare studentesse e studenti meritevoli, e in un secondo momento una forte condanna nei confronti di quelli che sono stati rinominati “i violenti”. Con l’entrata in vigore di tale norma, ad esempio le studentesse e gli studenti che erano state/i coinvolte negli scontri con la Polizia al Campus Einaudi a metà febbraio infatti, non sarebbero quindi più considerati “meritevoli” della borsa di studio: senza alcuna logica e a distanza di mesi, l’EDISU cerca di sostituirsi in ogni modo ad un servizio di vigilanza".

Dichiara Lorenza Milardi, Coordinatrice Metropolitana dell’Unione degli Universitari Torino: “La Regione Piemonte e l’EDISU Piemonte sembrano aver dimenticato che il Diritto allo Studio è, come il termine stesso indica, un diritto e come tale deve continuare ad essere garantito a tutte e tutti, senza alcun tipo di strumentalizzazione ideologica nei confronti di persone rimaste purtroppo coinvolte nella spiacevole vicenda del 14 febbraio scorso e/o eventuali futuri episodi. Quello che la Regione chiama “dirittismo” non è altro che la possibilità di accesso all’Università, alla cultura e alle funzioni che dovrebbero ricoprire all’interno del tessuto sociale. L’ideale punitivo che emerge da questo provvedimento e le dichiarazioni annesse è inaccettabile. Pretendiamo la tutela della comunità studentesca nella sua interezza”.

Conclude Milardi: “La visione superficiale di falsa meritocrazia che la Regione Piemonte ed EDISU continuano a portare avanti dimostrano la completa noncuranza verso studentesse e studenti che, in questo periodo di emergenza sanitaria - ma anche economica e sociale - hanno affrontato numerose difficoltà. Invece di trovare, e quindi inserire nel bando, soluzioni concrete per aiutare la popolazione studentesca, l’attenzione delle istituzioni è stata rivolta alla negazione del diritto allo studio. Siamo increduli di fronte all’elogio pubblico di un bando che non dimostra minimamente di voler riformare in maniera adeguata il sistema di requisiti per salvaguardare il diritto allo studio di migliaia di universitarie e universitari.”

A favore dell’Iniziativa dell’Unione degli Universitari Torino e per la revisione del bando, si esprime in rappresentanza della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza Luisa Limone, Segretaria generale regionale FLC CGIL. "Da oggi, con il voto espresso nella seduta  del CdA di EDISU Piemonte avvenuta del 2 luglio 2020 del bando EDISU Piemonte per borse di studio, residenze e ristorazione per l’anno accademico 2020/21, le studentesse e gli studenti del sistema universitario piemontese sono meno liberi, sottoposti, a seconda del censo, al vaglio o meno della Regione Piemonte e di Edisu per poter fruire del diritto allo studio, in base a valori e contenuti di un supposto sistema meritocratico, in base a regole di comportamento e a un profilo ideologizzato e non chiaro di studente capace e meritevole e di studente violento e facinoroso".

"Con la fermezza della condanna, di valore generale, riguardo a comportamenti violenti e autoritari e all’arroganza prepotente di chi non rispetta le regole a danno della collettività, la Flc Cgil del Piemonte sostiene i motivi della protesta espressa dall’UDU. Non condividiamo nel merito questo provvedimento perché improprio nella correlazione con la borsa di studio e per l’effetto che produce di togliere possibilità di proseguire a studiare, perché rappresenta una scelta implicitamente intimidatoria riguardo a forme di dissenso e protesta, in particolare verso chi non ha mezzi. La comunità studentesca deve avere accesso e fruizione allo stesso modo al diritto allo studio".

"Da EDISU Piemonte e dalla Regione Piemonte ci aspettiamo, con UDU, per i nostri studenti e le nostre studentesse non tanto provvedimenti per dare “lezioni” o premi e punizioni, ma strategie e interventi con la presentazione di un bando che concorra a supplire le difficoltà economiche di questi mesi, finalmente attento ai bisogni e alle esigenze di tutte e tutti".

comunicato stampa