“Le modifiche al decreto, nato per sbloccare le città, rischiano di rendere impossibile la rigenerazione urbana: si sta andando verso l’immobilismo e il degrado dei nostri centri urbani”: ecco il giudizio severo che Ance Piemonte, per voce della presidente Paola Malabaila, pronuncia sul Decreto semplificazioni.
Secondo i costruttori, la maggiore preoccupazione riguarda le proposte di emendamento che limitano gli interventi di demolizione e ricostruzione nelle zone che comprendono non solo centri storici, ma anche ampie aree urbane. “La tutela dei centri storici sta a cuore a tutti e non si ottiene moltiplicando vincoli e impedimenti che di fatto bloccano ogni iniziativa di recupero e di trasformazione urbana. Così facendo si rischia solo il diffondersi di visioni retrograde che non tengono conto dei reali mutamenti e dei bisogni sociali ai quali occorre dare una risposta adeguata, nel rispetto del patrimonio storico-artistico e dell’ambiente – continua Malabaila -. Per aiutare le nostre città a rinascere dopo una crisi durissima occorrono strumenti flessibili affinché si possa intervenire per demolire edifici in disuso privi di valore storico-artistico, dando nuova vita a zone dismesse e insicure”.
Solo per quanto riguarda Torino, si tratterebbe di una superficie - se passassero le nuove norme - di quasi 3,5 chilometri quadrati. Per Ance l’impossibilità di intervenire su edifici fatiscenti e senza alcun valore architettonico, di trasformare aree dismesse, di riqualificare caserme, ospedali, aree militari e tutto il patrimonio pubblico e non solo, diffonderà una logica conservativa che impedirà anche lo sviluppo immobiliare ed economico, rendendo le città sempre meno attrattive.
"Se l’obiettivo è quello di agganciare al Recovery fund il rilancio degli investimenti di riqualificazione urbana, con questo DL Semplificazioni sarà impossibile – specifica il Presidente Malabaila. - Queste di sicuro non sono le norme che permettono di sbloccare il Paese e pensare al futuro, ingessano invece di facilitare”.