È ancora un'incognita il futuro ospedale unico dell'Asl To5. La struttura, che dovrebbe riunire i presidi di Chieri, Moncalieri e Carmagnola, non ha infatti ancora una sua "casa". Oggi in Consiglio regionale è stato approvato un odg firmato dai consiglieri Nicco e Bongioanni di Fratelli d'Italia che rimette in discussione, dopo anni di polemiche, lo studio che ha individuato a Vadò, tra Moncalieri e Trofarello, la zona più adatta per ospitare il futuro ospedale.
I problemi riscontrati? Esondabilità, consumo del terreno agricolo, scarsa baricentricità. Segni che lo studio effettuato nel 2015, dicono i consiglieri, "è ormai troppo datato".
La zona di Vadò era stato preferito rispetto ad altre candidature, tra cui quelle del Comune di Cambiano Area “ex Parco Veicoli Inefficienti”; del Comune di Chieri Area in “zona Fontaneto” e Comune di Santena Area in “zona Tetti Agostino", oltre al Comune di Villastellone Area “ex Stars”. La scelta era stata fin dal primo momento oggetto di critiche e contestazioni, ma anche di un ricorso al Tar.
Oggi la Regione ha disposto una nuova perizia idrogeologica, con la richiesta - poi approvata - di aggiornamento dello studio per la localizzazione fatta nel 2016. "La nuova zona da individuare - ha chiesto in aula il Pd - dovrà essere il baricentro dei comuni, dovrà cioé considerare la densità abitativa". L'assessore Luigi Icardi ha invece spiegato di aver chiesto l'approfondimento idrogeologico "per evitare di vanificare gli investimenti fatti finora". I risultati dello studio? Per l'assessore "Arriveranno entro la fine dell'autunno".
"Vergogna!", è stato il primo commento del sindaco di Moncalieri Paolo Montagna. "Pochi minuti fa, in Regione Piemonte, è andata in scena una bruttissima pagina. Su proposta della Lega e della maggioranza del Governatore Cirio, il Consiglio ha votato per rallentare la realizzazione del nuovo ospedale a Moncalieri. Vogliono tornare indietro, continuano a perdere tempo per ragioni di bandiera politica! Lo hanno sempre fatto nell’ombra, come ho denunciato in questi anni, ma ora non possono più nascondere facce, nomi e cognomi".
"Da oggi, si è capito chiaramente che, per loro, la salute delle persone si può piegare agli interessi di partito, di campanile, di bandiera. E questo è inaccettabile! NOI NON CI STIAMO! Siamo pronti a una mobilitazione straordinaria", ha dichiarato Montagna. "Per Moncalieri, per il territorio dell’ASL TO5, per le persone costrette a passare cinque giorni in una barella al Pronto soccorso per avere diritto a un posto letto. Per i medici, per gli operatori sanitari e non che continuano a lavorare straordinariamente ma in condizioni non dignitose".
"Noi continuiamo a lavorare perché prevalga la strada principale in corso: l’ASLTO5, infatti, ha affidato la perizia per confermare ufficialmente che l’Area Vadò, tra Moncalieri e Trofarello, è adeguata per la realizzazione del nuovo ospedale, come già i professionisti hanno dimostrato".
"C’è l’area, c’è il progetto, ci sono i soldi. Basta balle, basta scuse, andiamo avanti. Per noi la salute non si deve mai svendere per interessi particolari", ha concluso il sindaco di Moncalieri.
"Riaprire la discussione sulla localizzazione del nuovo ospedale unico dell’Asl TO5 significa perdere ulteriore tempo, ripartire dalla casella iniziale, e, quindi, mettere in forse questa infrastruttura. Ma quanto fatto e deciso negli ultimi cinque anni era tutto uno scherzo? Strutture obsolete come quelle di Moncalieri e di Chieri quanto possono ancora reggere? La sanità piemontese ha bisogno di ospedali moderni, efficienti, sicuri e dotati di attrezzature di ultima generazione”: così il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro Salizzoni commentando l’approvazione da parte dell’Aula dell’Ordine del giorno relativo al nuovo ospedale unico.
“Oggi il centrodestra ha approvato un ordine del giorno che prevede un aggiornamento dello studio per l’ospedale Unico Asl To5 fatta nel 2016 dal “Gruppo di Studio di edilizia sanitaria”, concretizzando le intenzioni dell’Assessorato regionale alla Sanità che, nei mesi scorsi, aveva richiesto di rivedere il progetto del futuro presidio. E’ arrivato il momento di smettere di rielaborare e riscrivere tutto ciò che è stato predisposto negli anni passati, soltanto perché frutto del lavoro di un’altra Giunta”, ha dichiarato il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
“Sono stati fatti studi, rilievi e scelte e lo si è fatto coinvolgendo il territorio. Andiamo avanti perché dobbiamo creare presidi sanitari per i nostri cittadini non fermare un percorso già avviato. Non facciamo l’errore di fermarci e soprattutto di ritornare indietro, il Piemonte non può permetterselo”, ha concluso Gallo.