Politica - 22 ottobre 2020, 17:01

Terra mia, la legge contro i crimini ambientali va in Consiglio dei ministri. Unia: “Mi auspico passi”

L’assessore all’Ambiente del Comune di Torino: “Gli unici che non saranno contenti di questa norma saranno quelli che vogliono continuare a inquinare il Paese e restare impuniti”

Un disegno di legge per la tutela dell’ambiente e per punire chi inquina il Paese. E’ un giorno importante per chi ha a cuore le tematiche ambientali e la “salute” dell’Italia: oggi, infatti, in Consiglio dei ministri, è prevista la discussione del Ddl Terra Mia, una legge voluta dal Movimento 5 Stelle, a firma dei ministri Costa e Bonafede che nei suoi 32 articoli si pone come ambizioso obiettivo quello di tutelare l’ambiente in Italia.

Chi tifa fortemente perché questo Ddl venga approvato è Alberto Unia, assessore all’Ambiente del Comune di Torino: “È una legge che tutela il Paese inasprendo le pene per chi inquina e, contemporaneamente, si affianca a quegli imprenditori che decidono di ravvedersi e di non lasciare i territori inquinati. È una legge col doppio binario, quindi, che gli imprenditori sani devono volere”. “Gli unici che non saranno contenti di questa norma, che eleva la tutela dell'ambiente a quella dei diritti dei minori e della salute pubblica (perchè ambiente è salute), saranno quelli che vogliono inquinare e continuare a farlo, devastando il Paese e restando impuniti” afferma l'assessore. 

Ma in che modo l’approvazione del Ddl potrebbe incidere sulle tematiche ambientali torinesi? Un esempio concreto è la bonifica delle aree di basse di Stura, dietro a Strada Aeroporto: la pubblica amministrazione, infatti, si farebbe carico della bonifica, cosa impossibile senza Terra Mia.

Annunciato da quasi due anni dal ministro all’Ambiente Costa, il ddl sembra trovare nel Partito Democratico e in Italia Viva partiti pronti a opporsi, mettendo i bastoni tra le ruote. Laconico, in tal senso, il pensiero di Unia: “Speriamo davvero sia la volta buona e che non ci siano lobby da soddisfare”. Il testo, qualora dovesse passare in Consiglio dei ministri, prevede anche il cambiamento di alcuni articoli del Codice Penale e di quello Antimafia.

Andrea Parisotto