Attualità - 12 novembre 2020, 14:12

Coronavirus, Torino Solidale segue stabilmente 7400 famiglie: ogni mese distribuiti 11-12 mila panieri di cibo e beni primari

Finora Torino Solidale ha potuto contare su fondi per 2 milioni, ai quali si aggiunge l'ulteriore milione stanziato dalla Giunta, "il che permette - ha spiegato l'assessore Sonia Schellino - di affrontare i primi mesi del 2021 e arrivare tranquillamente alla primavera"

Torino Solidale, la rete creata dal mese di marzo dalla Città per far fronte all'emergenza economica legata alla pandemia, segue stabilmente 7400 nuclei familiari distribuendo mensilmente 11-12 mila panieri, circa 250 tonnellate di cibo e beni primari.

La maggior parte delle richieste arriva dalla zona nord della città, dove è concentrato anche il maggior numero di famiglie con minori, mentre nella zona sud c'è una prevalenza di persone in età elevata e di nuclei più piccoli. La fotografia è stata presentata oggi, in commissione, dall'assessora al Welfare Sonia Schellino che ha ribadito come si sia "voluta cogliere l'occasione dell'emergenza per pensare a una rete più stabile di aiuto alla povertà alimentare".

Attualmente gli Snodi che fanno parte della rete sono saliti a 12 con il rientro stabile del Gruppo Abele "e molti - ha spiegato Schellino - hanno sviluppato in proprio attività complementari, creando un effetto moltiplicatore in ottica di welfare di comunità". Finora Torino Solidale ha potuto contare su fondi per 2 milioni, ai quali si aggiunge l'ulteriore milione stanziato dalla Giunta, "il che ci permette - ha affermato l'assessora - di affrontare i primi mesi del 2021 e arrivare tranquillamente alla primavera".

Dai dati di Torino Solidale emerge che oltre al nucleo stabile di beneficiari, c'è un notevole turn over, con famiglie che escono non avendo più necessità e altre che entrano, fino ad essere arrivati a una platea di 10 mila nuclei, che includeva ad esempio anche chi non aveva avuto accesso al buono spesa non avendo i requisiti. Una nuova crescita significativa si sta registrando nelle ultime settimane.

Complessivamente i beneficiari singoli all'interno dei nuclei familiari sono 23-24 mila, circa un terzo minori, di cui 1200 nella fascia 0-3, 2400 nella 0-6. Fra le motivazioni dello stato di necessità per il 58,4% è la perdita o riduzione del lavoro, per il 20% la sospensione dell'attività. Circa il 30% ha dichiarato di percepire il Reddito di Cittadinanza o altri sostegni, il che non preclude l'accesso agli aiuti della rete.

"I temi di riflessione - è stato spiegato in Commissione - ora sono sia sul lato della domanda che dell'offerta. Ad esempio rivedere i criteri di selezione dei beneficiari adattandoli alle reali esigenze, ridefinire le condizioni di relazione con i beneficiari superando una modalità di mera consegna del pacco viveri, rafforzare la prossimità, sostenere e sviluppare collaborazioni, incentivare la partecipazione dei volontari".

redazione