Torino Solidale, la rete creata dal mese di marzo dalla Città per far fronte all'emergenza economica legata alla pandemia, segue stabilmente 7400 nuclei familiari distribuendo mensilmente 11-12 mila panieri, circa 250 tonnellate di cibo e beni primari.
La maggior parte delle richieste arriva dalla zona nord della città, dove è concentrato anche il maggior numero di famiglie con minori, mentre nella zona sud c'è una prevalenza di persone in età elevata e di nuclei più piccoli. La fotografia è stata presentata oggi, in commissione, dall'assessora al Welfare Sonia Schellino che ha ribadito come si sia "voluta cogliere l'occasione dell'emergenza per pensare a una rete più stabile di aiuto alla povertà alimentare".
Attualmente gli Snodi che fanno parte della rete sono saliti a 12 con il rientro stabile del Gruppo Abele "e molti - ha spiegato Schellino - hanno sviluppato in proprio attività complementari, creando un effetto moltiplicatore in ottica di welfare di comunità". Finora Torino Solidale ha potuto contare su fondi per 2 milioni, ai quali si aggiunge l'ulteriore milione stanziato dalla Giunta, "il che ci permette - ha affermato l'assessora - di affrontare i primi mesi del 2021 e arrivare tranquillamente alla primavera".
Dai dati di Torino Solidale emerge che oltre al nucleo stabile di beneficiari, c'è un notevole turn over, con famiglie che escono non avendo più necessità e altre che entrano, fino ad essere arrivati a una platea di 10 mila nuclei, che includeva ad esempio anche chi non aveva avuto accesso al buono spesa non avendo i requisiti. Una nuova crescita significativa si sta registrando nelle ultime settimane.
Complessivamente i beneficiari singoli all'interno dei nuclei familiari sono 23-24 mila, circa un terzo minori, di cui 1200 nella fascia 0-3, 2400 nella 0-6. Fra le motivazioni dello stato di necessità per il 58,4% è la perdita o riduzione del lavoro, per il 20% la sospensione dell'attività. Circa il 30% ha dichiarato di percepire il Reddito di Cittadinanza o altri sostegni, il che non preclude l'accesso agli aiuti della rete.
"I temi di riflessione - è stato spiegato in Commissione - ora sono sia sul lato della domanda che dell'offerta. Ad esempio rivedere i criteri di selezione dei beneficiari adattandoli alle reali esigenze, ridefinire le condizioni di relazione con i beneficiari superando una modalità di mera consegna del pacco viveri, rafforzare la prossimità, sostenere e sviluppare collaborazioni, incentivare la partecipazione dei volontari".