Economia e lavoro - 24 novembre 2020, 16:25

Pininfarina Engineering, l'auspicio di Nosiglia: "Speriamo che si trovi una soluzione entro Natale"

L'arcivescovo ha incontrato i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro dopo la messa in liquidazione del ramo d'azienda del gruppo Mahindra. Intanto si prospetta la riassunzione di 60 persone, ma i sindacati chiedono una soluzione per tutti

Una scena che si è ripetuta, ma un "ciack" che nessuno avrebbe mai voluto battere, visto che porta con sé situazioni di sofferenza e di timori per il futuro. Ancora una volta, l'arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia è sceso in campo in prima persona per portare la propria vicinanza a lavoratori colpiti dalla crisi industriale.

E se una volta era toccato a Embraco o altre relatà, il pomeriggio di oggi ha visto l'alto prelato presentarsi a Cambiano, ai cancelli dello stabilimento Pininfarina, per partecipare delle difficoltà dei dipendenti di Pininfarina Engineering (erano 135 ora sono scesi a 127) che rischiano di perdere il posto di lavoro a causa della chiusura per liquidazione del ramo d'azienda di proprietà del Gruppo indiano Mahindra.

"Non tocca alla Chiesa risolvere i problemi del lavoro - ha detto Nosiglia ai lavoratori -, ma io ritengo che sia importante, anzitutto per la comunità cristiana, per voi e per le vostre famiglie, interessarmi delle situazioni che esigono l’apporto di tutte le componenti della società. Il lavoro è il primo elemento e diritto fondamentale da salvaguardare in ogni modo: ne va della dignità stessa della persona che lavora e della necessità di sostenere le proprie famiglie e l’intera società. Soprattutto quando ci troviamo in un periodo di eccezionale emergenza come è questo della pandemia".

Proprio la concomitanza con il Covid-19 rende la situazione particolarmente difficile da digerire per i lavoratori, visto che con lo strumento della liquidazione non sono applicabili le leggi che il Governo ha emanato per bloccare i licenziamenti in questi mesi di difficoltà socioeconomica, oltre che sanitaria. E Nosiglia cita anche Papa Francesco, nella sua ultima enciclica "Fratelli tutti: "il lavoro è una dimensione irrinunciabile della vita sociale, perché non è solo un modo per guadagnarsi il pane, ma anche un mezzo per la crescita personale, per stabilire relazioni sane, per esprimere se stessi, per condividere doni, per sentirsi corresponsabili nel miglioramento del mondo".

"Per questo - ha aggiunto l'arcivescovo - appena ho saputo delle difficoltà della vostra azienda conosciuta, rinomata e apprezzata nel mondo intero, mi sono attivato, come ho già fatto altre volte di fronte ad analoghe difficoltà di aziende del nostro territorio. Come vi avevo promesso nell’incontro di Piazza Castello ho sollecitato le competenti autorità economiche e le istituzioni della Regione e dello stesso Ministero, per operare e trovare una soluzione appropriata ai problemi che si pongono, salvaguardando primariamente il vostro diritto di lavorare. Si tratta di una condizione indispensabile e necessaria che sta alla base di qualsiasi scelta".

"Da quanto mi è dato di poter conoscere mi pare che in un modo o in un altro questo obiettivo sia ritenuto essenziale, insieme ovviamente alle concrete possibilità di attivare una soluzione più generale che riguarda il futuro dell'azienda. Il sistema economico del nostro Paese  non può fare a meno di una realtà di eccellenza quale è stata ed è tuttora la Pininfarina nel campo del design delle carrozzerie per automobili. Sarebbe un impoverimento e una perdita che si deve assolutamente evitare". 

E ha concluso: "Sono qui per assicurarvi che la Diocesi di Torino e il suo Vescovo seguiranno passo passo l’evolversi della situazione fino a quando la crisi troverà una via di soluzione appropriata e accolta da voi stessi come soddisfacente. Mi auguro e mi impegno a fare il possibile, per quanto sta in me, che tutto possa  essere risolto prima di Natale".

"L'azienda propone di riassumere solo 60 persone, ma sono 127 quelle ancora coinvolte visto che alcuni hanno dato le dimissioni nel frattempo", dice Ugo Bolognesi, responsabile per Fiom Cgil. Si tratta di 60 unità - il numero è aumentato rispetto agli ultimi incontri - che in parte sarebbero collocati in Pininfarina spa e in parte presso aziende collegate.

"La trattativa è ancora insufficiente - aggiunge Arcangelo Montemarano, Fim Cisl - perché dobbiamo dare risposte a tutti i lavoratori. Domani abbiamo una riunione in Regione e speriamo che l'assessore Chiorino dia il giusto supporto istituzionale a questa situazione, innanzitutto facendo cambiare idea all'azienda e facendo rientrare la procedura di licenziamento collettivo".

"Siamo in una situazione in cui si potrebbero usare ammortizzatori sociali che non sono stati utilizzati - prosegue Bolognesi - e intanto la cessazione delle attività del ramo ingegneria non ha fatto cessare determinate attività, sotto altre forme. Ecco perché ci chiediamo se questo sia legittimo e siamo pronti a fare azioni legali".

E intanto continuano le iniziative dei sindacati. E uno dei prossimi appuntamenti è fissato per domani mattina, mercoledì 25 novembre, alle 9 con un presidio sotto il palazzo della Regione in piazza Castello. La manifestazione durerà fino alle 13, visto che proprio i sindacati di Fim-Cisl hanno proclamato 4 ore di sciopero. "Chiediamo alle Istituzioni Regionali che siano parte attiva nel trovare soluzioni affinché non si compia l’ennesimo scempio e impoverimento industriale sul nostro territorio piemontese", spiegano i rappresentanti dei lavoratori. "Basta con lo sciacallaggio delle multinazionali straniere, alla perdita delle competenze e alle sofferenze per le nostre famiglie".

E il sindaco di Cambiano, Carlo Vergnano, ribadisce: "Alla nascita di Pininfarina Engineering ci fu illustrata una grande mole di lavoro con commesse importanti, un segno di sviluppo importante e un bel segnale. La scorsa primavera, per i 90 anni di Pininfarina a Milano la proprietà indiana ha rinnovato la propria soddisfazione. E ora scoprire questa pesante crisi aziendale così drammatica mi lascia molto stupito". 

Massimiliano Sciullo