Economia e lavoro - 19 dicembre 2020, 11:49

Il decreto natalizio fa infuriare gli artigiani: "Vediamo manifestarsi l'anima anti-imprenditoriale del Governo"

Il presidente di Confartigianato Torino, Dino De Santis: "C’è la chiara volontà di additare ristoratori, pasticcerie, rosticcerie e gelaterie come i principali responsabili della diffusione del virus"

Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino

Le parole del premier Conte, come prevedibile, hanno suscitato le reazioni del mondo economico e imprenditoriale torinese. Gli ultimi in ordine cronologico a schierarsi contro le chiusure sono gli artigiani, con il presidente di Confartigianato Torino Dino De Santis fortemente critico nei confronti dell'esecutivo: “Nell’ultimo Decreto non vediamo solo manifestarsi l’anima anti-imprenditoriale del Governo, che ignora cosa significhi alzarsi la mattina per aprire bottega, ma c’è la chiara volontà di additare ristoratori, pasticcerie, rosticcerie e gelaterie come i principali responsabili della diffusione del virus". 

"Da quando la pandemia è scoppiata nel nostro Paese, alle categorie produttive è stato chiesto un grande sforzo di responsabilità: abbiamo chiuso le nostre attività per tre mesi, abbiamo investito per mettere in sicurezza luoghi di produzione e di vendita, abbiamo nuovamente richiuso, abbiamo riaperto e ora, fuori tempo massimo, ci chiedono di richiudere al pubblico, come se le imprese legate al food e alla ristorazione siano degli interruttori che possono accendersi o spegnersi in tempo reale. Voglio ricordare che il mondo delle imprese artigiane lavorano prevalentemente nel periodo natalizio, e se viene meno questa finestra possono dire addio a buona parte del fatturato dell’intero anno” conclude De Santis.

Comunicato Stampa