Cultura e spettacoli - 20 dicembre 2020, 08:02

Neno: "Nel mio singolo 'Bla bla bla' rifletto sul rapporto dei social nella nostra vita"

Da "Amici" al Festival di Castrocaro, l'ascesa di Stefano Farinetti. Che iniziò la carriera, a soli 4 anni, sul palco del Merlin Canoro di Pino Torinese. "La musica oggi? E' più facile farsi notare, ma più difficile restare sul pezzo"

Neno: "Nel mio singolo 'Bla bla bla' rifletto sul rapporto dei social nella nostra vita"

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Neno, al secolo Stefano Farinetti, inizia a cantare alla tenera età di 5 anni partecipando a diversi concorsi. Dopo aver frequentato uno stage al CET di Mogol insieme al suo produttore lavora ai primi brani tra cui “Inadeguato” che vince al Bologna Musica d’Autore. Nel 2019 partecipa al talent show di Amici di Maria De Filippi pubblicando poco dopo il brano “Meglio star da soli”. L’ultimo pezzo pubblicato da poco parla del rapporto con i social e si chiama Bla Bla Bla.

Ciao, come e perché Stefano Farinetti è diventato Neno?
"Ciao, in realtà Neno è un soprannome che ho da quando sono bambino, me lo ha dato un'amica di famiglia che da piccola non riusciva a pronunciare il mio nome. Tra l'altro è stata anche la persona con cui ho condiviso il palco, la prima volta che ci sono salito. Avevamo quattro o cinque anni e ci siamo esibiti al Merlin Canoro di Pino Torinese. Quando ho pubblicato il primo singolo, 'Inadeguato', ho deciso che avrei usato Neno come nome d’arte, anche fare musica era il mio sogno da bambino".

Il brano "Bla bla bla", uscito da poco con un nuovo video, parla del rapporto con i social. Come credi che sia cambiata la musica grazie a questi strumenti che oggi sono quotidianità?
"Credo che la musica, come la vita in generale, sia cambiata, e stia cambiando tanto. Da un punto di vista tecnico, oggi è sicuramente più facile produrre brani qualitativamente alti. Grazie alla tecnologia, si può lavorare, pur non disponendo di grandi budget. Noi ad esempio lavoriamo con un home studio, uno studio amatoriale, che il mio produttore si è creato negli anni. Questo ci fa rimanere comunque competitivi rispetto alle produzioni dei grandi studi. Secondo me in questo è complice anche l’abbassamento della qualità dell’audio dovuta alle compressioni che i brani subiscono per essere caricate sulle piattaforme digitali.
Credo che sia anche potenzialmente più facile emergere, perché siamo pervasi da musica di tutti i tipi, in ogni secondo della nostra vita. Questo, se si rovescia la medaglia, rende più difficile rimanere nella scena musicale. Non è semplice anche trovare un pubblico in grado di ascoltare davvero ciò che si propone. Questo perché ogni giorno escono canzoni nuove, tanti artisti bravi e non, ed essere sempre sul pezzo con un ritmo così frenetico è complicato. In un mondo veloce come il nostro, anche la musica sta diventando un bene di consumo, qualcosa che va usato e dimenticato. Spero che questa deriva, a cui stiamo assistendo finisca presto. Mi piacerebbe che si smettesse di usare la musica come escamotage per la rincorsa alla notorietà, e che si tornasse a fare musica con le orecchie e non con gli occhi".

Stai lavorando a nuovi brani?
"Sì, stiamo lavorando molto, anche perché quest’anno di tempo, purtroppo, ne abbiamo già perso tanto e adesso non sapendo cosa ci riserva il futuro, sfruttiamo i momenti in cui siamo liberi di muoverci per lavorare. Ho dei brani scritti da un po' di tempo, che voglio far ascoltare, ho molte bozze che secondo me sono valide, su cui sto lavorando e lavorerò nei prossimi mesi. Spero che presto arrivi il momento giusto per far uscire un lavoro un po' più completo e complesso rispetto al classico singolo".

Hai partecipato a diverse kermesse, da Amici al Festival di Castrocaro, cosa ti hanno lasciato queste esperienze?
"Sì, devo ammettere che sono molto contento di come sono andate le cose e devo dire che non mi aspettavo tutto questo. Sono state esperienze importanti, delle belle palestre in cui confrontarsi con altri ragazzi, con il mio stesso sogno. Mi hanno lasciato molte consapevolezze sui miei mezzo e sul lavoro che stiamo facendo come team. Oltre al fatto che mi hanno tolto ogni dubbio su ciò che voglio fare nella vita".

Teatri e cinema chiusi, la musica confinata nelle cuffie. Come vivi da artista questo difficile momento per la musica?
"È un momento difficile per tutti, purtroppo la situazione ci sta frenando molto, ma questo vale un po’ per tutti quindi non stiamo a lamentarci più di tanto. Trovo che sia un periodo privo di stimoli, soprattutto per persone come me, che escono tanto, a cui piace stare in giro, magari la notte, etc. Però se si guarda il bicchiere mezzo pieno, è anche un periodo in cui si ha tanto tempo libero, da sfruttare per suonare, leggere, imparare cose. Bisogna organizzarsi un pochino, per non perdere la routine quotidiana e rimanere produttivi, io ci sto provando, non sempre ci riesco, per adesso va così".

Federica Monello

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