Non ha dato esito l'incontro della giornata di ieri presso l'Amma di Torino tra la Bottero e le sigle sindacali di Fim e Fiom. Nei giorni scorsi, infatti, era emersa la decisione della proprietà di chiudere lo stabilimento di Trana e di trasferire tutti e 59 i lavoratori presso la sede di Cuneo. Una prospettiva che mette le famiglie coinvolge in assoluta difficoltà a che ha subito scatenato la levata di scudi dei sindacati.
Lo spostamento è operativo dal 1° marzo, ma i dipendenti non ci stanno. E hanno deciso di incrociare le braccia per due giorni, oggi e domani, in attesa dell'incontro che si terrà domani, sempre in Amma.
"Abbiamo chiesto all’azienda le motivazioni di questa decisione, soprattutto perché in questi anni non ci sono mai state avvisaglie o segnali di sofferenza - spiega Nicolò Infantino, operatore Fim Cisl Torino e Canavese -. La Bottero ha spiegato che lo stabilimento già nel 2015 aveva dimezzato l’organico, e che ora non è più economicamente sostenibile lavorando al 25% delle sue possibilità".
Sul tavolo, però, restano le problematiche dei lavoratori. "Le difficoltà e il disagio per i lavoratori sono palesi: non tutti potranno andare a Cuneo, e chi ne avrà la possibilità a quali condizioni?", si chiede Infantino.
La Bottero propone per i lavoratori oggetto del trasferimento un sostegno temporaneo, mentre la Fim Cisl lo richiede strutturale.