“Pensiamo che il turismo non si rilanci abolendo la tassa di soggiorno. Da un’indagine con le principali città italiane è emerso che nessuno aveva ancora sospeso quest’imposta: sarebbe stato un po’ pericoloso farlo, a fronte anche di una situazione già complicata di bilancio”. Così l’assessore al Commercio Alberto Sacco replica a Federalberghi, Assohotel-Confesercenti e il Gruppo Turistico Alberghiero-Unione, che questa mattina avevano protestato contro il ritorno del “balzello” dal 1° aprile, dopo la sospensione 9 mesi fa a causa dell’emergenza Covid.
“Abbiamo affrontato il tema – ha proseguito Sacco – con le associazioni: io avevo proposto di destinare quanto raccolto al settore, ma non è stata accolta”. “I soldi che la Città otterrà dalla tassa – ha proseguito – verranno investiti in eventi per attrarre turismo. Non penso che togliendo uno o due euro i turisti siano più invogliati a venire”.
Sul fronte di eventuali sgravi al settore alberghiero Sacco ha ricordato come sia “stata azzerata la parte variabile della Tari e attivato un tavolo per non far pagare le imposte sulle insegne e sul suolo pubblico per sosta temporanea davanti agli hotel”.