Attualità - 25 maggio 2021, 18:42

Tragedia Mottarone: al Regina Margherita iniziato il risveglio di Eitan, ma la situazione resta critica [VIDEO]

Qualche colpo di tosse, dei piccoli movimento e momenti di respiro spontaneo. Domani i medici tenteranno di estubarlo

Tragedia Mottarone: al Regina Margherita iniziato il risveglio di Eitan, ma la situazione resta critica

"Le operazioni di risveglio sono cominciate, in questo momento la risposta del bimbo é positiva, con alcuni colpi di tosse, qualche movimento e momenti di respiro spontaneo, ma in termini precauzionali stiamo andando con molta più calma e attenzione proprio perché la situazione clinica del bambino resta critica". Lo ha detto Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino, aggiornando sulle condizioni di salute di Eitan, il bimbo di 5 anni sopravvissuto alla tragedia sul Mottarone.

La prognosi rimane riservata

"Il piccolo é intubato e la prognosi é ancora riservata - ha aggiunto il dirigente del Regina Margherita - se il percorso prosegue in questo modo e la situazione clinica resta stabile, l'auspicio é che possa essere estubato domattina. Quello che ci preoccupa di piú sono le complicanze non legate al sistema neurologico, che é integro, ma quelle che potrebbero sorgere in conseguenza del politrauma".

Traumi psicologici, non solo fisici

Una volta che il bimbo sarà sveglio, entrerà in gioco l'equipe di psicologi, che dovrà aiutare Eitan a elaborare quanto accaduto. "Il bambino ha subito dei traumi non solo fisici ma anche psicologici - ha spiegato Marisa Bertolotti, psicologa del dipartimento pediatrico del Regina Margherita - quindi dobbiamo intervenire subito, dai primi gesti semplici per evitare che le cose poi si complichino. In un secondo momento dobbiamo aspettare i suoi tempi, siamo noi che dobbiamo andare incontro al bambino senza aspettarci le risposte che desideriamo. Siamo in totale sinergia con i colleghi della rianimazione per preparare il bambino al risveglio, momento in cui dovrà trovare accanto a sé dei volti familiari".

"Dobbiamo capire, insieme alla famiglia, quali sono le sue consapevolezze, a che punto sta lui e raggiungerlo a quel punto. Dopodiché, servirà lavorare con la famiglia per comprendere passo dopo passo e delicatamente di cosa si può parlare con questo bambino", ha concluso la dottoressa Bertolotti.

Marco Panzarella