Dopo molte richieste, arrivate a più riprese e da più parti, il governo italiano scende in campo nella vicenda Stellantis. Fin dai tempi della fusione tra Fiat Chrysler e Psa Peugeot, infatti, soprattutto i sindacati avevano sottolineato la differenza tra la presenza mostrata dall'esecutivo transalpino rispetto a quello italiano, che ha osservato sostanzialmente in disparte.
La data fissata in agenda dal titolare del Mise, Giancarlo Giorgetti, è quella del 15 giugno: a Roma, insieme ai vertici del gruppo automotive, saranno presenti anche i sindacati nazionali dei metalmeccanici. L'inizio dell'incontro è previsto per le 16.30.
Ma non solo: al tavolo sono annunciati anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando e il viceministro allo Sviluppo Economico, il piemontese Gilberto Pichetto Fratin. "Si tratta di una decisione importante - commenta Michele De Palma, segretario nazionale di Fiom Cgil e responsabile automotive -. Porteremo le nostre proposte per salvaguardare l'occupazione e la produzione dell'auto nella transizione verso l'elettrico".
"Un atto utile e indispensabile per costruire il terreno per un confronto profondo sui programmi produttivi e di investimento del gruppo automobilistico in Italia -aggiunge Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl responsabile del settore auto -. In questa sede sarà ancora più importante che vengano fornite rassicurazioni e chiarezza sulle decisioni in corso di valutazione da parte del gruppo, evitando smantellamenti o ridimensionamenti della capacità produttiva installata nei siti italiani".
"Chiedevamo da tempo l'interessamento del governo - conclude Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm -. Speriamo ci aiuti a delineare prospettive di sviluppo per tutti gli stabilimenti italiani".