Politica - 20 settembre 2021, 15:46

Crosetto a Torino per Damilano: "Non c'è onda nera. Possiamo vincere"

"Cosa più fastidiosa è stato il silenzio della politica quando Fiat ha trasferito sede legale all'estero"

Crosetto a Torino per Damilano: "Possiamo vincere"

"Il dramma di Torino è di aver perso parte competenze tecnologiche, e quindi ricchezza. La cosa più fastidiosa è stato il silenzio della politica, come se non si dovesse disturbare il manovratore, quando la Fiat ha spostato la sua sede legale all'estero, come se questa cosa non avesse un impatto sulla città. La politica deve disturbare il manovratore". È questo il messaggio che ha voluto lanciare il fondatore di Fratelli d'Italia Guido Crosetto, oggi a Torino per un evento dedicato al lavoro organizzato dal suo partito davanti allo stadio Olimpico.

Il politico cuneese è il primo big di FdI nel capoluogo piemontese per tirare la volata finale a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Paolo Damilano, in vista delle elezioni del 3 e 4 ottobre. Giovedì è attesa alle 19 in piazza Castello Giorgia Meloni, mentre il giorno successivo il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida.

"A Torino può vincere il centrodestra" 

Sul fronte delle Amministrative Crosetto è fiducioso: Fratelli d'Italia, se fosse confermato anche qua il trend nazionale, potrebbe essere il primo partito per numero di voti della coalizione. "È una delle città - ha sottolineato - che il centrodestra può vincere. Ha un candidato che è partito per tempo e ha una credibilità esterna ai partiti, ha una classe dirigente brava sul territorio e c'è delusione evidente per l'operato dell'attuale amministrazione (Appendino, ndr)". E sugli attacchi fatti in questi mesi dal centrosinistra a Damilano di essere faccia "pulita" dell'estrema destra e nascondere l'uomo nero, Crosetto replica: "Mi pare che non ci sia un'onda nera: se ci fosse io sarei da un'altra parte". 

"Sfida del mondo è strapparsi lavoro di qualità" 

Sul tema del lavoro il politico ha sottolineato: "Noi dobbiamo chiederci cosa faranno i nostri figli e in che condizioni lo faranno. La scommessa politica non è solo costruire opportunità di lavoro pagate decentemente, in modo che riescano a sopravvivere. La sfida del mondo è strapparsi lavoro di qualità. Un paese che all'interno ha alte competenze professionali è un paese che fa aumentare il costo del lavoro medio".